Il caso
28.03.2025 - 11:00
I numeri sono imponenti: dai testimoni alle parti civili che si costituiranno. Tra pochi giorni, il primo aprile, inizierà - davanti ai giudici della Corte d’Assise del Tribunale di Latina - il processo per l’omicidio di Satnam Singh, il bracciante agricolo indiano morto per le ferite riportate in un incidente sul lavoro avvenuto in un’azienda agricola a Borgo Santa Maria alle porte di Latina. Imputato con l’accusa di omicidio volontario con il dolo eventuale il suo datore di lavoro: Antonello Lovato, 39 anni di Latina, è detenuto in carcere dallo scorso 2 luglio.
E’ difeso dagli avvocati Mario Antinucci, Stefano Perotti e Valerio Righi.
In occasione della prima udienza martedì mattina come annunciato in una nota la Cgil di Roma e del Lazio sarà in piazza Bruno Buozzi a Latina all’ingresso del Tribunale. «Per Satnam Singh e contro lo sfruttamento, il caporalato e le morti sul lavoro». Vogliono - è scritto - verità e giustizia.
Sono in tutto 32 i testimoni citati dalle parti ma potrebbero essere anche di più se si considerano le parti civili. Sono 12 i testimoni della difesa di Lovato e 22 i testimoni citati dal pubblico ministero Marina Marra, titolare dell’inchiesta. È prevista la deposizione anche della compagna di Satnam, ascoltata lo scorso 26 luglio dal gip Giuseppe Molfese nel corso dell’incidente probatorio. Oltre alla donna, assistita dall’avvocato Gianni Lauretti, sono diverse le parti civili che hanno annunciato di costituirsi: dal Comune di Cisterna, al Comune di Latina.
Tra le parti offese indicate dal giudice per le indagini preliminari Barbara Cortegiano ci sono: il segretario della Cgil Maurizio Landini, Giovanni Mininni della Flai Cgil e Giuseppe Massafra della Cgil di Latina, i due fratelli di Satnam e il presidente della Comunità degli Indiani nel Lazio.
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