Cerca

Il fatto

Statua del Cristo Redentore sulla terrazza, denunciato

Nei guai un 73enne che ha deposto a Palazzo Braschi, dove è rimasta due giorni, l’effigie dopo averla sottratta alla proprietaria

Statua del Cristo Redentore sulla terrazza, denunciato

Un caso che potrebbe riservare ulteriori sorprese oltre alla denuncia a piede libero scattata nella giornata di sabato, da parte dei carabinieri della Stazione di Terracina e dunque sotto la supervisione della Compagnia locale, nei confronti di un 73enne del posto che vede rispondere di violazione di domicilio e danneggiamento. Tutto è partito da una querela sporta da una donna che ha messo in moto l’indagine dei militari da cui è emerso come l’indagato, dopo aver tentato invano di rivendicare il possesso di una statua del “Cristo Redentore” di proprietà della donna e di cui era venuto in possesso dopo aver violato il domicilio della signora rompendo un lucchetto, aveva posizionato l’effigie in vetroresina alta 3 metri con basamento in cemento sul terrazzo di Palazzo Braschi dove è rimasta esposta, da mercoledì e venerdì, prima di essere sequestrata dai carabinieri. Sulla vicenda è intervenuta ieri Gaia Pernarella, consigliere comunale di Sinistra Italiana, che ha presentato un esposto-denuncia e definito l’episodio «un atto preoccupante sotto molti punti di vista».


La rappresentante di opposizione ha anche aggiunto: «Indaghi la Procura per tutelare il bene e la sicurezza pubblici. Non sembra che questa “apparizione” sia stato un evento pasquale promosso dalla Curia, semmai un’appropriazione indebita da parte di ignoti e volta ad inviare messaggi, non ben definiti, ma certamente preoccupanti nei metodi. Un atto di questo tipo - ha sottolineato Pernarella - indica prima di tutto la totale incapacità di comprendere i luoghi, la loro storia e le loro necessarie tutele. La terrazza in questione, infatti, è tutelata dal codice dei beni culturali e qualunque intervento da svolgersi, o che ne modifichi la visuale, deve essere autorizzato dalla Soprintendenza. Inoltre, la fragilità della struttura che ad oggi risulta priva di pavimentazione e che da anni soffre di infiltrazioni, non era certo un suolo sicuro su cui alloggiare una statua di ingenti dimensioni. La cosa ancora più preoccupante è il silenzio delle istituzioni che ancora non hanno condannato in alcun modo un gesto che speriamo sia solo una bravata».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione