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Il caso

Badante killer, la difesa chiede l'archiviazione

Il badante che si era autoaccusato di quattro omicidi è in libertà dopo l’elaborato peritale su un anziano morto

procura latina

In una memoria la difesa del badante Mario Eutizia, accusato di aver somministrato dei farmaci ad alcuni anziani che assisteva e che poi sono morti, ha chiesto - sulla scorta delle risultanze dell’autopsia - l’archiviazione dall’accusa di omicidio volontario. Sarà la Procura e il pm Marco Giancristofaro, titolare dell’inchiesta, a decidere.

Eutizia che quasi un anno fa si era auto accusato di diversi omicidi è stato scarcerato ed è tornato in libertà a seguito di quello che è emerso dall’autopsia sul corpo di un anziano originario della provincia di Salerno assistito dal badante. Lo scorso 22 febbraio dopo sei mesi di detenzione aveva lasciato il carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Secondo la perizia disposta dalla Procura di Latina è emerso che non vi era alcun nesso tra il sovradosaggio dei farmaci e la morte di un anziano si tratta dell’unica persona il cui corpo non era stato cremato. La Procura di Latina aveva disposto l’autopsia sul corpo di Gerardo Chintemi, il 97enne della provincia di Salerno deceduto nel marzo del 2024. «L’ho fatto per non farli soffrire» aveva dichiarato il badante nel corso dell’interrogatorio quando si era costituito presentandosi dai Carabinieri.

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