Sono stati assolti dal reato di usura bancaria perché il fatto non costituisce reato e manca l’elemento psicologico del dolo. La parte offesa era un imprenditore nautico. Lo ha deciso ieri il Collegio Penale del Tribunale di Latina - presieduto dal giudice Gian Luca Soana e composto dai giudici Beatrice Bernabei e Roberta Brenda - nei confronti di manager e dei vertici di un istituto di credito. Le motivazioni saranno depositate tra novanta giorni. Erano in tutto dieci le persone finite sotto inchiesta. Secondo quanto ipotizzato dalla Procura, gli imputati si sono fatti promettere e corrispondere dall’azienda somme di denaro e non hanno impedito - pur avendo l’obbligo di farlo - che fossero applicati interessi usurari per un importo di circa 250mila euro. I fatti contestati dagli inquirenti sarebbero avvenuti a partire dal 2010 a Latina con vari versamenti su conti correnti ordinari intestati alla società. La Procura e il pubblico ministero Daria Monsurrò avevano contestato anche l’aggravante di aver commesso il fatto nell’esercizio dell’attività bancaria. La parte offesa è assistita dall’avvocato Giorgi. Nel processo di ieri la parte civile della curatela è rappresentata dall’avvocato Claudio Maria Cardarello.