Il fatto
28.08.2025 - 08:00
La libertà violata e calpestata a colpi di mouse, visualizzazioni, click e commenti violenti. Valeria, Alessandra, Francesca, Sara, Alessia, Laura. E chissà quante altre ancora. Sono i nomi e le foto di centinaia di donne, date in pasto ad una piattaforma che si è trasformata in un ossessivo pellegrinaggio di post osceni, sessisti e violenti che ora sono diventati, insieme alle immagini rubate, materia di una indagine della Procura di Roma. Le foto sono state prelevate dai profili social e pubblicate su un forum on line del sito phica.eu senza consenso.
Anche la vice segretaria regionale del Partito Democratico Valeria Campagna, consigliera comunale del Pd a Latina e membro della Direzione Nazionale, ha scoperto di essere finita sul sito.
«Mi ha chiamato martedì sera un mio amico e non ho pensato ad uno scherzo - racconta - i casi del genere sono purtroppo frequenti e questo non mi ha stupito. C’erano due pagine dedicate a me», racconta l’esponente del Partito Democratico che ieri mattina ha denunciato tutto alla Polizia in un Commissariato a Roma. «La cosa che mi ha colpito è che era un vero e proprio meccanismo scientifico, il sito era diviso per categorie e aree geografiche - aggiunge - le foto che mi riguardano sono state prese da Facebook e Instagram, la prima risaliva al maggio del 2024, l’ultima a qualche giorno fa». Le immagini ritraevano Valeria Campagna al mare, in occasioni pubbliche e istituzionali. E’ stata l’esponente del Pd a scrivere un post. «C’era un’ intera sezione dedicata a me, nella parte sulle donne in politica e per mesi c’è stata una discussione aggiornata ogni volta che spuntava una nuova foto interessante. Ho scoperto - ha scritto - che alcune mie foto sono state pubblicate sul sito phica.eu senza il mio consenso. Le hanno messe accompagnate da commenti volgari, sessisti schifosi». Nel post sottolinea che tutto questo ha un nome: «E’ la cultura dello stupro, becera, vomitevole, una cultura che legittima e giustifica la violenza che ridicolizza chi denuncia che colpevolizza le vittime invece di chi agisce».
Valeria Campagna ha denunciato tutto e lancia un accorato appello: «Invito chiunque si trovi nella mia stessa condizione a fare lo stesso: denunciare, segnalare e non restare in silenzio». In queste ore ha ricevuto tanta solidarietà. Le ha scritto Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha ricevuto sostegno dal partito, dagli europarlamentari, dai consiglieri, da moltissime persone. Da ogni parte. Si è mosso un mondo che vuole arginare una forma di violenza così subdola. «Ringrazio tutti per questa grande ondata di solidarietà. E’ importante denunciare e parlarne. Serve per far capire che questi sono fenomeni quotidiani all’ordine del giorno e non sono casi isolati. Devono essere trattati in maniera sistematica. Parlarne è fondamentale per avere maggiore consapevolezza. E’ necessario intervenire e sostenere le ragazze e tutte le vittime che sono fragili. Questo è un problema culturale. Se andiamo a vedere l’aspetto positivo - osserva - in pochi giorni, da una settimana a questa parte sta crescendo la consapevolezza e stanno arrivando dei risultati». Il sito ieri era stato oscurato. L’obiettivo - come ha sottolineato l’esponente del Pd - è spegnere definitivamente la violenza in rete. Parlare e denunciare, la strada è questa.
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