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Il fatto

Insulti social a Valerio Catoia, un haters vuole risarcire

Un imputato chiede scusa, i soldi devoluti al Goretti. L'udienza riprende a novembre

Reset, la sentenza: sorrisi, bestemmie e pianti. «E’ finita»
Punta al risarcimento e a chiedere scusa uno dei due imputati che aveva pesantemente insultato su Facebook Valerio Catoia, il ragazzo di Latina  affetto dalla sindrome di down che aveva salvato una bambina che stava annegando a Sabaudia nel luglio del 2017. Ieri  in Tribunale a Latina -   davanti al gup  -  era in programma l’udienza preliminare slittata ancora una volta (è l’undicesimo rinvio) per una mancata notifica ad un  imputato, in tutto sono due.  Da parte di un professionista originario di Pistoia,   difeso dall'avvocato Alfonso Falcone,  c’è la richiesta di risarcire il danno con una donazione in un reparto dell’ospedale Santa Maria Goretti.
La famiglia  Catoia è rappresentata dall’avvocato Alessandro Mariani. E ieri come ogni udienza Valerio era presente insieme  ai genitori.  Era stata la Polizia Postale a risalire all’indirizzo Ip da cui erano partiti gli insulti. «I commenti sono stati oltraggiosi e negativi sia sulla persona che sulla disabilità» aveva osservato la Procura nel capo di imputazione. «Ha usato il monogommone»: è una delle terribili frasi contestate e poi: «La natura dà, la natura toglie». La storia di Valerio Catoia aveva ispirato un docufilm, il gesto di Valerio aveva commosso l’Italia e lui era diventato un esempio.  Oltre alla diffamazione contestata la propaganda e l’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale o religiosa. Il via alle indagini nel luglio del 2019 dopo la denuncia in Procura ma il processo non è mai decollato, una volta iniziato davanti al giudice monocratico, gli atti sono tornati in Procura perchè la competenza era collegiale e quindi era stata fissata una nuova udienza preliminare slitta da quasi due anni a questa parte.  Valerio Catoia, era stato anche nominato alfiere della Repubblica dal Capo dello Stato Sergio Mattarella,  è un atleta in forza con  il gruppo sportivo delle fiamme oro di Sabaudia. Il processo riprende l’11 novembre

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