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Il fatto

Pestaggio in casa a Cori, niente sconti per Fracassa e Sinibaldi

La Cassazione non modifica le condanne. I due avevano aggredito due persone: condannati per tentato omicidio a 6 anni e 8 mesi e 3 anni

Pestaggio in casa a Cori, niente sconti  per Fracassa e Sinibaldi
La Corte di Cassazione non ha ravvisato motivi per modificare le condanne che la Corte d’Appello di Roma aveva emesso a carico di Alex Fracassa (da 4 anni e 4 mesi a 3 anni) e  Luigi Sinibaldi (confermati i  6 anni e 8 mesi del primo grado). Sono dunque passate in giudicato le pene che i due dovranno scontare per il tentato omicidio consumatosi durante un brutale pestaggio a colpi di bottigliate e mazza da baseball  ai danni di due persone, una delle quali era il cugino del Sinibaldi.
Gli aggressori, difesi dagli avvocati Massimo Frisetti, Gaetano Marino e Alfredo Frateschi, il 22 aprile del 2023 raggiunsero le due vittime in casa di una delle due. Il pestaggio fu tanto veloce quanto brutale. Dopo il pestaggio i due fuggirono abbandonando una delle mazze sul posto.
Delle due vittime il parente del Sinibaldi fu quello che riportò le lesioni e le ferite più gravi (fratture multiple e una perforazione polmonare). Insieme all’amico raggiunsero piazza di Porta Romana, e qui vennero soccorsi dal personale del 118 e dagli agenti del Commissariato di Cisterna.
Le attività di indagine vennero subito indirizzate verso i due imputati. In poco tempo si individuò l’auto che i due avevano usato per allontanarsi e all’interno del veicolo vennero repertate tracce ematiche. Un mese dopo la brutale aggressione i due vennero tratti in arresto con le accuse di tentato omicidio e porto abusivo di oggetti atti a offendere e finirono agli arresti domiciliari.
La difesa scelse di non andare al dibattimento preferendo un rito abbreviato che garantisce in caso di condanna  uno sconto di pena e chiesero, ottenendole, alcune attenuanti tra cui la provocazione.
La Corte d’Appello confermò la condanna inflitta a Sinibaldi ma ridusse i 4 anni e 4 mesi inflitti al  Fracassa condannandolo a 3 anni di reclusione. L’altro giorno la Cassazione ha letto il dispositivo della decisione per le cui motivazioni di dovranno attendere una trentina di giorni.
La latitanza di Sinibaldi
Già durante le fasi finali del processo davanti alla Corte di Appello di Roma si dovette prendere atto che uno dei due imputati, il Sinibaldi, era prima irreperibile e quindi latitante. All’inizio di settembre però, l’uomo venne rintracciato e arrestato. Si nascondeva in un’abitazione di Giulianello. 

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