Il fatto
09.10.2025 - 08:05
Sono iniziate ieri mattina le delicate operazioni di rimozione dell’aereo dell’Aeronautica Militare precipitato lo scorso primo ottobre nel bosco del Parco Nazionale del Circeo a Sabaudia all’altezza del chilometro 88 della strada Pontina. Il cordoglio per la scomparsa del comandante del 70°stormo dell’Aeroporto Comani di Latina Scalo, il colonnello Simone Mettini e dell’allievo pilota Lorenzo Nucheli, ancora non si è spento. Il dolore è profondo tra i colleghi.
Al momento i voli sono ancora fermi. Intanto le indagini - coordinate dal pubblico ministero Marco Giancristofaro, titolare dell’inchiesta - proseguono per risalire alla causa della tragedia e come avviene in questi casi si indaga per omicidio colposo. Ieri il via con la rimozione dei pezzi del velivolo per analizzare in un secondo momento ogni piccolo frammento e avere un quadro complessivo e nitido dei fatti. Sul luogo della tragedia è intervenuto il personale dell’Aeronautica, dell’Esercito e dei Carabinieri insieme ai Vigili del Fuoco per portare via i rottami del biposto che si era schiantato poco prima delle 9.
Le operazioni sono andate avanti per tutta la giornata e sono praticamente concluse. Tutti i pezzi saranno portati in un deposito giudiziario e saranno attentamente analizzati dal consulente nominato dalla Procura, si tratta di un ingegnere, per risalire alle cause del drammatico incidente aereo, uno tra i più gravi di sempre registrati in provincia di Latina. Il primo step per compiere una valutazione sul T-260B, passano prima di tutto dal recupero di ogni piccola parte del velivolo.
E’ un lavoro complesso. A seguire inizierà il passaggio cruciale e cioè capire le condizioni dell’aereo prima che precipitasse. Dal giorno in cui è avvenuta la tragedia gli accessi al bosco del Parco Nazionale del Circeo sono presidiati per scongiurare che qualcuno possa entrare all’interno. L’aereo era decollato la mattina del primo ottobre alle 8,07 ed era impegnato in una missione di addestramento: a bordo il colonnello Mettini e l’allievo Nucheli, 30 minuti dopo il decollo c’è l’ultima traccia, poi il silenzio e l’allarme che scatta.
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