Dalla trattoria di famiglia al crollo
11.11.2025 - 15:45
Una storia che, di fatto, è l’esempio di come eventi sfortunati possano portare persone oneste al sovraindebitamento. E un caso finito a lieto fine dopo che il Tribunale di Latina ha concesso a Luca, ex imprenditore di Terracina, l’apertura della procedura di liquidazione controllata consentendogli di avviare il percorso verso la liberazione da un debito insostenibile accumulato a causa di eventi fuori dal suo controllo. Un risultato che è stato raggiunto grazie all’assistenza di “Legge3.it” e all’applicazione delle misure previste dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (già Legge 3/2012).
Tutto è iniziato quando il protagonista, dopo aver gestito per anni una storica trattoria di famiglia ereditata dalla madre, nel 2008 decise di venderla. L’operazione, che per lui avrebbe dovuto rappresentare una svolta a causa dei problemi legati alla gestione, si è trasformata in una rovina finanziaria: la società acquirente, infatti, versò solo una minima parte del prezzo pattuito per poi scomparire pochi mesi dopo. A quel punto Luca si ritrovò non solo senza il saldo dovuto, ma anche con l’onere di pesanti responsabilità fiscali su somme mai incassate: il debito accumulato, in gran parte con ADER (Agenzia delle Entrate-Riscossione), era diventato insostenibile. L’ex imprenditore, che nel frattempo si era ricostruito una vita da dipendente con uno stipendio regolare per provvedere anche al sostentamento dei suoi due figli minorenni, non poteva certo reggere al peso del debito.
La via d’uscita arriva dopo che il Tribunale di Latina, esaminata a fondo la vicenda, ha riconosciuto la buona fede e la trasparenza della condotta di Luca. Il giudice ha infatti disposto l’apertura della Liquidazione Controllata. Questi i passaggi: liquidazione dei beni, vale a dire una procedura che prevede la messa in liquidazione della quota dell’immobile commerciale e degli altri beni; esdebitazione, che prevede un percorso triennale al termine del quale Luca potrà ottenere l’esdebitazione e quindi la cancellazione definitiva di tutti i debiti residui, non saldati con l’attivo liquidato. «Il caso di Luca è la dimostrazione concreta che la legge sul sovraindebitamento è un salvagente fondamentale», spiega Gianmario Bertollo di Legge3.it, la più grande organizzazione italiana specializzata nell’aiutare le persone a liberarsi dai debiti grazie alle procedure della Legge 3 del 2012, “salva suicidi” che adesso sono contenute nel nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. «Una legge - sottolinea Bertollo - che non è pensata per i furbi ma per chi, come Luca, si è trovato in un vicolo cieco non per sua colpa. Adesso potrà finalmente voltare pagina e guardare al futuro con serenità».
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