Il fatto
01.12.2025 - 19:24
Arcigay Latina Sei Come Sei APS ha sollevato una forte protesta contro la presentazione del libro “L’ideologia gender esiste. Giù le mani dai nostri figli” al Teatro Comunale “Gabriele D’Annunzio”, prevista nell’ambito della rassegna “Di note e di parole”. L’associazione denuncia l’organizzazione dell’evento in uno spazio pubblico, supportato da fondi ministeriali, e critica il messaggio trasmesso dal titolo e dai contenuti, che a suo avviso alimentano stigma verso le persone LGBTQIA+.
«Non è accettabile che spazi istituzionali e risorse pubbliche siano utilizzati per diffondere narrazioni che delegittimano le persone LGBTQIA+ e le loro famiglie, presentandole come un problema ideologico o una minaccia» denuncia Arcigay Latina, sottolineando come il messaggio indirizzato ai genitori – “giù le mani dai nostri figli” – venga spesso associato alle persone LGBTQIA+ come se rappresentassero un rischio sociale. Secondo l’associazione, «Questo schema produce conseguenze reali: isolamento sociale, bullismo, discriminazioni, sofferenza psicologica, soprattutto tra le persone giovani».
La scelta del Teatro D’Annunzio, spazio pubblico cittadino, viene giudicata particolarmente grave: «È evidente lo squilibrio – osserva l’associazione – tra una comunità che subisce già stigma e un autore che gode di visibilità politica e mediatica. Il problema non è la libertà di parola: è chi ha il potere della parola e dove gli viene concesso esercitarlo».
Arcigay Latina chiama direttamente in causa la sindaca di Latina: «é inaccettabile che questo evento sia promosso, finanziato e patrocinato dal Comune di Latina: La Sindaca non è la sindaca di una parte, ma dell’intera città. Governare significa rappresentare tutte e tutti, non favorire narrazioni che escludono una parte della cittadinanza. Consentire o sostenere iniziative di questo tipo equivale a prendere posizione, e una posizione che addita una comunità come bersaglio non è neutra, né compatibile con un ruolo istituzionale. Quando un’amministrazione consente, avalla o promuove eventi che alimentano stigma e ostilità verso le persone LGBTQIA+, viene meno al proprio ruolo di garante dell’uguaglianza, della coesione sociale e dei diritti fondamentali di tutte e tutti. Non esiste alcuna “ideologia gender”. Esistono persone in carne e ossa – conclude Arcigay Latina – e una città ha il dovere di tutelarne la dignità, non di offrirle come bersaglio simbolico nel dibattito politico». Arcigay Latina invita le istituzioni cittadine a ripensare il proprio ruolo di garanti della coesione sociale e dei diritti, condannando la diffusione di narrazioni escludenti all’interno di luoghi simbolici pubblici.
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