Paziente morte in corsia, arriva l'assoluzione

Sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Lo ha deciso il gup di Latina Barbara Cortegiano nei confronti di un medico e due infermieri dell'Icot di Latina, imputati del reato di omicidio colposo per la morte di una paziente di 71 anni di Latina, deceduta al Santa Maria Goretti di Latina. Due infermieri sono difesi dall'avvocato Veronica Terelle, un medico dall'avvocato Carla Bertini. I fatti contestati erano avvenuti nell'ottobre del 2020. In un primo momento la paziente era stata ricoverata per un intervento chirurgico all'anca e quando il decorso post operatorio andava per il meglio nulla lasciava presagire al peggio. La paziente è caduta dal letto e le lesioni riportate - in base alla denuncia- hanno complicato il quadro clinico e secondo quanto ricostruito nella denuncia, in un secondo momento la donna è deceduta all'ospedale di Latina. L'inchiesta era stata condotta dal pm Andrea D'Angeli, titolare del fascicolo e secondo la ricostruzione degli inquirenti un medico della struttura avrebbe omesso di valutare il rischio di caduta della paziente o l'aumento del rischio e di conseguenza di adeguare o modificare anche le terapie. L'indagine era scattata a seguito della denuncia dei familiari della paziente con l'integrazione di alcune consulenze e dei riscontri della Polizia. Nella denuncia era stato messo in rilievo che la paziente soffriva di diverse patologie e gli inquirenti avevano sostenuto nei confronti dei tre componenti dello staff sanitario di non aver posizionato delle sbarre di protezione o delle spondine ai bordi laterali del letto in modo da impedire alla donna di scendere in maniera autonoma. Gli inquirenti avevano contestato imperizia e negligenza perché gli imputati avrebbero sottovalutato un elemento chiave: un deficit mentale della donna. I parenti si erano rivolti alla Polizia che aveva raccolto una serie di documenti. A distanza di cinque anni dai fatti il giudice ha assolto gli imputati che avevano scelto il giudizio abbreviato.