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Il caso

Morte di Federico, per lui un'aula didattica nella Fondazione Irene

Il padre del giovane: chi ha ucciso mio figlio non si è pentito 

Morte di Federico, per lui un'aula didattica nella Fondazione Irene

Saranno passati quattro mesi da quella notte infernale di agosto. Il 15 dicembre sarà inaugurata un’aula didattica in via Isonzo a Latina nel centro Irene per ricordare Federico Salvagni, il 15enne di Latina investito e ucciso da un’auto pirata guidata da Gioacchino Sacco, arrestato e in carcere per omicidio stradale con l’aggravante dell’omissione di soccorso. Sarà apposta una targa in nome di Federico che frequentava la Fondazione insieme al fratello gemello per il doposcuola. Lo ha fatto per cinque anni. Franco, il padre di Federico, cerca di tenere alta la memoria del figlio. «E’ un evento importante, non sarà l’ultimo e cerco di ricordare sempre mio figlio», racconta Franco  che continua a chiedere giustizia.   «Una persona del genere non può stare in libertà e deve stare in carcere per la modalità con cui ha commesso il reato, e anche per i precedenti, per la modalità in cui ha fatto tutto,  è scappato e ha negato. Non ho sentito neanche una parola di scusa anche se non avevo bisogno ma  non c’è stato il minimo pentimento per quello che ha fatto, è scappato e ha negato le accuse fino alla fine».  Sotto il profilo dell’inchiesta, gli accertamenti della Procura di Latina e del pm Marco Giancristofaro vanno avanti. Sacco, 49 anni, originario di Castrocielo ma residente a Terracina, era stato arrestato poche ore dopo i fatti, l’arresto era stato convalidato dal gip Laura Morselli e il Tribunale del Riesame alla luce degli elementi raccolti nel corso delle indagini lo aveva lasciato in carcere. Non aveva la patente che gli era stata revocata ed è stata contestata l’aggravante che l’auto era sprovvista di copertura assicurativa.
Federico Salvagni era stato investito da un’auto mentre era a piedi lungo la strada che collega San Felice Circeo e Terracina,  insieme al fratello gemello Daniele e ad un amico. L’auto dopo l’impatto lo aveva trascinato e non si era fermata per prestare i soccorsi. I genitori, i parenti e gli amici di Federico chiedono giustizia. La morte di Fede aveva commosso l’Italia e colpito tutti. Tra pochi giorni sarà ricordato a Latina nella Fondazione Irene, per lui un’aula didattica che porterà il suo nome.

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