Il fatto
13.12.2025 - 11:00
Fino al 15 aprile scorso Francesco Valeriano, 45 anni, molto conosciuto in città, era 'solo' uno degli animatori dei locali della zona. Viene arrestato per atti persecutori nei confronti dell’ex moglie e portato nel carcere di Cassino dove resta per 40 giorni, poi, senza motivazioni conosciute, viene trasferito a Rebibbia dove dopo un paio di settimane subisce un pestaggio feroce ad oggi ancora non chiarito perché è in corso un’indagine della Procura di Roma e, per altro verso, della direzione del carcere, il cui esito è secretato. Il 30 giugno Francesco Valeriano viene portato al pronto soccorso del Policlinico Umberto I in coma, provocato da profonde lesioni alla testa e in diverse altre parti del corpo. La famiglia non riesce a sapere niente altro, Francesco lotta tra la vita e la morte per due mesi, si riprende e dalla Rianimazione viene trasferito in Psichiatria; i primi giorni di settembre lascia l’ospedale per l’Istituto San Raffaele di Montecompatri dove rimane fino al 6 dicembre, giorno in cui viene trasferito d’urgenza al Policlinico di Tor Vergata per cause che non si conoscono; sta malissimo e muore alle 23.33 del 10 dicembre, due giorni fa. La salma è stata sottoposta a sequestro dalla Procura di Roma in attesa dell’autopsia che dovrà chiarire le cause del decesso ma anche molto altro.
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