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L'intervista

Giulia Valleriani, i suoi occhi a cinque cerchi

La sciatrice di Latina si racconta tra presente e immediato futuro

Giulia Valleriani, i suoi occhi a cinque cerchi

Giulia Valleriani

E’ tutta nostra e ce la teniamo stretta, rivendicandola un attimo dopo al mondo intero. Giulia Valleriani è figlia di quella terra pontina che, in fatto di eccellenze, non è seconda a nessuna provincia del nostro amato “stivale”.
Dalla pianura alle montagne, il passo, per Giulia, è stato breve, ma deciso. Sino a gareggiare in Coppa del Mondo, sino a sognare, a ragione veduta, quelle top 30 che significherebbe pettorale migliore, neve migliore, risultati degni della sua innata voglia di essere, sempre e comunque, protagonista. Sino a veder risplendere negli occhi, un giorno, quei cinque cerchi che rappresentano la punta dell’iceberg.
Il 2025 sta finendo alla grande complice la vittoria in Coppa Europa in Austria. Quali sono le tue sensazioni?
«La vittoria nello slalom di Mayrhofen, mi ha dato una carica incredibile. Non mi aspettavo, ovviamente, di fare così bene, soprattutto dopo aver commesso degli errori nella prima manche. Nella seconda, però, ho tirato fuori il meglio di me stessa, sciando come forse non avevo mai fatto. Sono contenta, soprattutto di quello che è stato il mio atteggiamento in gara. Un 2025 ricco di soddisfazioni, condito anche da qualche amarezza. Ora, però, sono concentrata sui prossimi impegni in Coppa del Mondo».
Cosa ti aspetti dalle prossime gare?
«Sono molto critica con me stessa, anche quando le cose vanno, come nel caso di domenica scorsa, per il verso giusto. Vorrei, dunque, non aspettarmi nulla a livello di risultati».
E quindi?
«Mi piacerebbe avere un atteggiamento più tranquillo, sereno. Essere, insomma, più sicura di me stessa. Questo sarebbe un grandissimo risultato».
Intanto, però, a casa la famiglia ti supporta in tutto e per tutto, ad iniziare da tua sorella Chiara.
«So di avere, sempre e comunque, un appoggio importante. Persone che mi amano, che mi sostengono, che sono lì ad incitarmi a non mollare mai. Papà e mamma sono meravigliosi, Chiara è fondamentale per la mia vita, perché è pronta, in ogni istante, a risolvere ogni singolo problema, piccolo o grande che sia».
Il tutto nonostante a casa tua non ci sia una grande cultura dello sci.
«Sono l’unica, ma posso assicurarvi che non mi fanno sentire sola e per un’atleta è molto importante».
Chiara, poi, veste i panni del manager. Il discorso sponsor (Stim a Cisterna, la Farmacia Centrale di Latina, Ibms Design srl di Latina, la Premier Sporting Club di Latina e, poi, ovviamente lo sponsor principale che è Banca Generali, ndr) è tutto nelle sue mani e nella capacità di far capire alla gente l’importanza per un’atleta del tuo valore di essere supportata a dovere da questo punto di vista.
«Sa perfettamente come muoversi e in che maniera farlo. E’ il mio angelo custode».
Giulia Valleriani come Alberto Tomba, entrambi nati e cresciuti in pianura. Cosa si prova ad essere una ragazza partita da Latina, ora pronta a dominare le nevi di tutto il mondo.
«Sono orgogliosa di essere nata e cresciuta a Latina. Siamo soltanto all’inizio del mio percorso, sento di aver intrapreso la strada giusta».
I primi traguardi sono stati raggiunti. Del resto, non stava scritto da nessuna parte che un giorno avresti gareggiato in Coppa del Mondo.
«Sì, tutto vero, ma sono ancora molto lontana da quello che ho in mente e che vorrei raggiungere».
Avresti potuto praticare altre discipline sportive, hai scelto lo sci, finendo con il restare lontano dalla tua famiglia.
«Sono e sarò sempre grata a questo ambiente, che è stato ed è una seconda famiglia per me. Essere partita dallo Sci Club Eur ed ora gareggiare in Coppa del Mondo, è il primo sogno che si avvera. Ce ne sono altri, un passo alla volta».
Meglio paletti stretti, come si usa dire in gergo o gigante?
«Bella domanda. In realtà, i miei primi successi sono arrivati in gigante, anche se ora sto avendo qualche problema. Al momento preferisco lo slalom».
Dal punto di vista umano e tecnico, ti senti più vicina a Sofia Goggia o a Federica Brignone?
«Sicuramente la Goggia mi affascina molto, perché è una persona che, nonostante tutto quello che le è capitato, non ha mai mollato di un centimetro. Ha subito tanti infortuni, ma è sempre tornata a grandissimi livelli. Federica Brignone e il suo essere molto competitiva è un qualcosa che mi piace molto. Soprattutto nelle gare difficili, quelle con poca visibilità, dove tutto sembra girarti contro, lei riesce a tirare fuori quella grinta che la fanno essere la grande campionessa che è. Mi rivedo molto in lei, perché le mie grandi vittorie, sino ad ora, sono arrivate in gare difficili».
Il sogno di ogni atleta è quello di disputare, un giorno, le Olimpiadi. Vogliamo darci un appuntamento, magari sulle Alpi Francesi nel 2030?
«E’ l’augurio che mi faccio. Si lavora sodo anche e soprattutto per questo traguardo. Le Olimpiadi sono il coronamento di una carriera».
L’ultima atleta di Latina è stata Alessia Mesiano, lo scorso anno protagonista a Parigi nella boxe e che il prossimo 26 dicembre porterà la torcia olimpica di Milano-Cortina 2026 in piazza della Libertà a Latina.
«Sì, ho letto, bellissima questa cosa. Ripeto, le Olimpiadi sono un sogno, mi auguro di tutto cuore che si possa avverare. Farei felice tanta gente, me in primis».
Un sogno, ci permettiamo di dirlo, molto concreto. Sei molto giovane, gareggi in Coppa del Mondo, non resta che spingere sull’acceleratore.
«E’ un obiettivo e voglio raggiungerlo».
Il Natale bussa alle porte di casa Valleriani. Pronta per il cenone?
«Non vedo l’ora di tornare a Latina, riabbracciare la mia famiglia e i miei amici. Durerà poco, ma il 25, magari, i miei genitori saranno con me».
Ci saranno restrizioni a tavola?
«No, niente affatto. Il mio nutrizionista ha dato il via libera e a me, sinceramente, piace molto mangiare. Non vedo l’ora».
Il regalo per Chiara?
«Un segreto, non posso assolutamente svelarvi nulla».

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