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Il caso

Bassiano, canna fumaria abusiva: tutti prescritti

Si chiude dopo 21 anni la vicenda che coinvolgeva anche l'ex sindaco Domenico Guidi

Diffamazione, ex sindaci citati a giudizio

Il Comune di Bassiano

Si è conclusa con la prescrizione dei reati dopo oltre 20 anni di carte e tribunali, la vicenda della canna fumaria di Bassiano. Una vicenda iniziata nel 2004, in cui la canna fumaria “incriminata” è stata rimossa nel 2021. Una lunga storia che ha coinvolto uffici comunali, amministrazioni e cittadini di Bassiano.

Nel 2018 c’era stata la sentenza di primo grado che non era servita però a dirimere la questione che ha chiamato in causa l’ex sindaco di Bassiano, Domenico Guidi, l’ex responsabile dei lavori pubblici del comune lepino, Roberta D’Annibale, il tecnico esterno Giuseppe Bondì, due cittadini proprietari dell’abitazione in cui agiva la struttura contestata e una terza persona, proprietaria dell’abitazione in cui la canna fumaria in eternit, ormai lesionata, lasciava fuoriuscire fumo. Fu quest’ultima, non riuscendo a vedere le sue richieste accolte in via bonaria, dopo varie segnalazioni, a ricorrere alle vie legali. Nel 2007 c’era stato anche il provvedimento di rimozione emesso dalla Asl di Latina. Anche questo non servì e quindi, la “danneggiata” di tale situazione, ricorse nel 2015 alle vie legali denunciando il Comune di Bassiano per inottemperanza. Nel 2009 infatti, c’era stata anche l’ordinanza dell’allora sindaco Avvisati per la rimozione o incapsulamento della canna fumaria difettosa, ma anche questo provvedimento non venne attuato. Nonostante tanti solleciti neanche il sindaco Guidi e l’ufficio tecnico dell’epoca resero esecutivo il provvedimento e la parte lesa decise quindi di rivolgersi al Tar nel tentativo di accelerare le pratiche di rimozione della canna fumaria. Proprio la sezione di Latina del Tar, alla fine del 2021 nominò un commissario ad acta che procedette agli adempimenti tecnici per incapsulare e mettere in sicurezza la canna fumaria in amianto. La canna fumaria venne rimossa per una spesa di 250 euro. Di pari passo, il giudice del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, su indagine dei Carabinieri Nas di Latina, dispose un decreto penale di condanna a carico degli imputati, ovvero l’ex sindaco Domenico Guidi, gli ex responsabili dei lavori pubblici del comune lepino, Roberta D’Annibale e Giuseppe Bondì, e i due cittadini proprietari dell’abitazione. Gli imputati presentarono ricorso generando il nuovo procedimento penale che nel corso degli anni ha portato alla prescrizione dichiarata dal secondo collegio penale del Tribunale di Latina presieduto dal Giudice Gian Luca Soana, sua per il reato di omissione di atti d’ufficio sia per il reato di inosservanza ai provvedimenti dell’autorità.

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