L'inchiesta

Terracina, Sinistra Italiana all’attacco: “Segnali gravissimi, il sindaco dovrebbe dimettersi”

Il segretario regionale Danilo Cosentino e la consigliera comunale Gaia Pernarella intervengono sulle vicende giudiziarie che coinvolgono la città

Terracina, Sinistra Italiana all’attacco: “Segnali gravissimi, il sindaco dovrebbe dimettersi”

Sulle vicende di Terracina relative all’inchiesta “Porta Napoletana”, interviene il segretario regionale di Sinistra Italiana, Danilo Cosentino, che esprime forte preoccupazione per il quadro emerso dalle indagini.

«Il voto di scambio politico mafioso che viene contestato al consigliere comunale della lista del sindaco di Terracina – afferma Cosentino – se confermato, rappresenterebbe il segnale più grave per una comunità le cui cronache giudiziarie, negli anni, hanno spesso raccontato di infiltrazioni legate a interessi criminali». Il segretario regionale richiama inoltre episodi già noti, come l’omicidio avvenuto in pieno giorno sul lungomare cittadino, riconducibile a famiglie legate alla camorra campana, e la più recente vicenda dell’appalto sui rifiuti, che vede coinvolta una ditta già segnalata per presunti legami con la criminalità organizzata.

«Il perpetuarsi di dinamiche, presenze e affari – prosegue Cosentino – non può più essere derubricato a episodio circoscritto. È invece necessario fornire alla città gli strumenti per sviluppare gli anticorpi utili a contrastare un fenomeno che appare ormai quasi fuori controllo e che solo grazie all’intervento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma è stato nuovamente inquadrato».

Sull’episodio è tornata a intervenire anche la consigliera comunale di Sinistra Italiana, Gaia Pernarella, dopo un primo messaggio affidato ai social network. «Le 118 pagine dell’inchiesta “Porta Napoletana” sono un pugno nello stomaco dopo l’altro – dichiara –. Nomi, persone, luoghi, strade: tutto parla della nostra città, ma lo fa con una coltre oscura e pesante che rende difficile riconoscerla».

Secondo Pernarella, la camorra agisce direttamente nel tessuto urbano e amministrativo di Terracina: «Sulle nostre strade incontra le sue vittime e nei nostri uffici giacciono le sue pratiche: aste giudiziarie, pareri paesaggistici, occupazioni di suolo pubblico». Da qui l’affondo politico contro l’amministrazione comunale: «Fa ancora più paura la reazione di un sindaco che si dice sereno di continuare ad agire in legalità e trasparenza, quando non ha contezza degli interessi che muovono i membri della sua stessa lista, né della provenienza dei voti che lo hanno portato su quello scranno. Un atto serio di legalità e trasparenza dovrebbe invece portarlo a dimettersi».

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