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Il fatto

A processo un commercialista accusato di avere sottratto soldi a Mattia Perin

Ha intascato 37.980 euro fingendo di azzerare un debito d'imposta al portiere della Juventus, ora il professionista dovrà rispondere di appropriazione indebita aggravata

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Mattia Perin

Un commercialista di Latina sarà processato con l’accusa di avere sottratto impropriamente una somma di denaro a Mattia Perin, portiere della Juventus e della Nazionale di calcio, nel periodo in cui curava  i suoi interessi. Si tratta di Giovanni Russo, titolare di uno studio nel centro di Latina, imputato per appropriazione indebita continuata, con l’aggravante di avere commesso il fatto abusando di una relazione lavorativa.

Secondo quanto denunciato dal calciatore latinense, assistito dall’avvocato Italo Montini, il contabile lo avrebbe convinto a versare su un suo conto una somma pari a 37.980 euro, facendogli credere che quel denaro sarebbe servito per azzerare un  debito d’imposta, ovvero per  consentirgli di beneficiare di un presunto abbattimento della base imponibile. Il giocatore aveva accettato in buona fede, ma solo successivamente si era reso conto che il commercialista aveva trattenuto il denaro e il debito fiscale era rimasto: non solo si trattava di un’operazione impossibile, perché la norma con contempla operazioni del genere per la fascia di reddito di Mattia Perin, ma successivamente il professionista si è rifiutato di restituire quel denaro, tanto meno ha utilizzato quella somma per perfezionare il versamento delle imposte o le tasse che il giocatore deve all’Erario.

La vicenda ha avuto inizio nel giugno del 2019 quando il commercialista, in questo procedimento difeso dall’avvocato Moreno Gullì, aveva chiesto a Mattia Perin una prima somma di denaro, pari a 20.000 euro, girata dal calciatore attraverso un regolare bonifico bancario, destinato a un conto corrente personale del professionista. Nel luglio dell’anno successivo era partito il secondo bonifico per ulteriori 17.980 euro, sempre in favore dello stesso conto bancario. Dopo un primo tira e molla tra il contabile e il cliente era scattata la diffida nell’ottobre del 2023 alla quale è seguita la denuncia.
Quindi alla luce della situazione prospettata da Mattia Perin, attraverso il proprio legale, il pubblico ministero nel giugno dello scorso anno aveva chiuso l’inchiesta emettendo un decreto di citazione a giudizio per il commercialista. Tra gli elementi che hanno pesato sulla condotta del professionista, la Procura ha individuato anche le casuali dei bonifici che il contabile aveva indicato a Perin, non compatibili con il suo mandato, perché in un caso era “prestito infruttifero” e nell’altro “rimborso spese”.

In un primo momento l’udienza di comparizione predibattimentale era prevista per il prossimo giugno davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Clara Trapuzzano Molinaro, ma nel frattempo Perin, attraverso un’instanza dell’avvocato Italo Montini, ha ottenuto di anticipare la data di trattazione del procedimento al prossimo mese di febbraio.
 

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