Inizia con Salvatore De Monaco, candidato sindaco per il rifondato Movimento Sociale Italiano, la serie di interviste che a 13 giorni dal voto vedranno gli aspiranti candidati a sindaco esprimersi su alcuni dei punti dolenti del capoluogo pontino. Tutti in ordine di apparizione secondo la posizione sulla scheda elettorale.


Negli ultimi due anni si è assistito a una rivoluzione per la Marina di Latina, anche se le complicazioni restano prioritarie rispetto ai benefici raggiunti. Cosa intendete fare per il litorale?
«Per noi il Lido di Latina - perché per noi si chiama così, e non Marina - è un progetto che deve ripartire attraverso un Piano Particolareggiato specifico. Serve un Piano che sviluppi servizi per il turismo, dai campeggi agli alberghi, ma anche altre strutture per lo sport, come uno stadio di calcio (senza delegittimare il ruolo e la storia del Francioni), un palazzetto dello sport, una piscina per la pallannuoto e così via. Tutto ciò potrebbe essere realizzato tramite una variante al Piano Regolatore Generale, originalmente studiato per svilupparsi verso la zona industriale. Il Piano, prima indirizzato verso Latina Scalo, prevedeva un centro direzionale con volumetrie che, oggi, non verranno più realizzate. Bisogna spostare tali proporzioni sul Lido di Latina, senza alcun aumento di volumetrie».
Passiamo a uno storico contenzioso, quello delle Terme di Fogliano. Qual è la sua posizione a riguardo?
«L’acqua a 54 gradi c’è, almeno da quanto è risultato dalle verifiche tecniche eseguite. Ora non bisogna fare altro che cercare di instaurare rapporti con chi vuole investire nel progetto tramite gara pubblica, subito dopo aver risolto il contenzioso ancora aperto, naturalmente».
Poi ci sarebbe la questione trasporti e del progetto “deragliato” della Metro leggera.
«Per me la Metro leggera è un progetto valido e che permetterebbe di accorciare i tempi di percorrenza della città e che soprattutto va ad incidere positivamente sul problema dell’inquinamento atmosferico. Se Roma, Milano, Napoli e altri grandi centri chiudono il traffico ad intervalli regolari, significa che il problema dell’inquinamento esiste. Noi dobbiamo andare verso un sistema di trasporti non inquinante. Deve essere un impegno del Comune quello di chiamare in causa la Regione e, perché no, anche il Governo per attuare questo progetto. Per quanto riguarda i trasporti su gomma, è necessario razionalizzare il servizio esistente, facendo le giuste rilevazioni e spostando le corse meno utilizzate su tratti che necessitano di più mezzi, come accade la mattina per molti studenti pendolari che affollano pochi bus messi a disposizione.
Impossibile poi non toccare il tema dei rifiuti e il rapporto tra Comune e la sua partecipata.
«A differenza di altri candidati che dicono di avere le soluzioni già da adesso, io penso che la prossima amministrazione dovrà sedersi a tavolino e visionare gli atti finora ufficializzati. Poi bisognerà capire se questi atti rappresentano la giusta strada da seguire. Ma a prescindere dalle decisioni che verranno fatte in merito al soggetto gestore, c’è un obiettivo che è necessario raggiungere: arrivare al 65% della raccolta porta a porta».
Il 2016 è stato l’anno della chiusura del Teatro D’Annunzio, “vittima” di anni di mancata manutenzione. Cosa pensate di fare in merito al settore culturale?
«Non credo che la cultura si faccia soltanto con la riapertura del Teatro. L’amministrazione deve prevedere una totale valorizzazione della storia della città, senza vergognarsi del suo passato e cercando di tramandare i sacrifici dei bonificatori e le bellezze architettoniche di questa città. Ci deve essere un progetto culturale capace di promuovere il territorio in Europa e anche oltre. Come in America, dove esistono università in cui si studia con attenzione l’architettura razionalista».
E cosa pensa in merito alla questione Ztl?
«Non funziona. Ho apprezzato la scelta coraggiosa fatta dalla scorsa amministrazione, ma è ora di tirare le somme. Tenerla chiusa dal lunedì alla domenica non è un’opzione proponibile. Sono favorevole invece alla chiusura al traffico il sabato, la domenica e per manifestazioni nel centro storico, purché siano di un certo spessore. Basta con le fiere, le sagre e i mercati, ad esclusione di quello della Memoria».
Cosa proponete invece in merito al tanto discusso tema dell’urbanistica?
«L’urbanistica è da sempre una materia che viene troppo interpretata e mai applicata. Per la città di Latina e per i suoi abitanti non c’è bisogno di altri interventi. Non servono nuovi Prg, ma solo interventi di edilizia residenziale pubblica».
Ultima domanda: quali saranno le prime cose che farete in caso di vittoria alle elezioni?
«Inizieremo con il tagliare il 50% dello stipendio del sindaco e degli assessori destinandolo alle famiglie bisognose. Poi bisognerà intervenire rapidamente sul verde, strade e illuminazione. Ma noi intendiamo arrivare ad un livello di manutenzione costante attraverso i fondi in bilancio del Comune, utilizzando il personale dell’ente che è stato assunto come giardiniere e ora si trova negli uffici, impiegando i cassaintegrati, i dipendenti in mobilità e infine il Baratto Amministrativo».