Giudiziaria
18.06.2024 - 16:00
Non sono mancate le sorprese nell’udienza in Tribunale del processo che vede imputati sette militari accusati di violenza privata e lesioni pluriaggravate nei confronti di Giulia Schiff, la ragazza originaria della provincia di Venezia che aveva denunciato episodi di nonnismo all’Aeroporto Comani di Latina Scalo. Davanti al giudice monocratico Mario La Rosa hanno deposto due testimoni. «Sollevavano da terra e trasportavano con il volto rivolto verso il basso, la sergente allievo ufficiale Giulia Schiff e, tenendola ferma per le gambe e le braccia, con dei fustelli di legno le infliggevano violenti colpi sul fondoschiena; le facevano urtare la testa contro la semiala in prossimità di una piscina dove, infine, la gettavano». E’ questo il capo di imputazione su cui gravita il processo. I fatti nell’aprile del 2018.
Anche ieri tra accusa, parte civile e collegio difensivo è stato uno scontro su diversi punti cruciali. Il primo a deporre è stato un generale dell’Aeronautica Militare all’epoca dei fatti comandante dell’Accademia Militare dove era stata Giulia. «Ho saputo dei fatti e ho visto il filmato che girava. Era l’inizio di ottobre del 2018 - ha raccontato l’alto ufficiale - Giulia era stata espulsa dall’Aeronautica. Non era ritenuta idonea in seguito ad una serie di valutazioni sia tecniche che morali. Non aveva il senso del dovere e di responsabilità e non aveva attitudine militare. Aveva ricevuto numerosi procedimenti disciplinari. Dopo che ho visto il video - ha continuato il militare - non ho ritenuto di intervenire sugli ufficiali». Nel corso della deposizione è emerso che dopo quell’episodio il generale - come ha spiegato lui stesso - invitò a vigilare. «Affinché non venga messa a repentaglio l’incolumità degli allievi». Inoltre prima del caso Schiff non ci furono altre inchieste in merito al battesimo del volo e non ci furono raccomandazioni sulle modalità con cui si doveva svolgere quel rito. L’alto ufficiale ha ricordato anche di aver avuto un colloquio con la ragazza dopo l’espulsione. «Ricordo le punizioni che ha ricevuto come quando fu sorpresa a mangiare una mela non nella mensa. La Schiff cercava di giustificare i suoi comportamenti non li aveva negati». Ha testimoniato una pari corso di Giulia, anche lei testimone della difesa. E’ una ragazza che attualmente è tenente dell’Aeronautica. Ha descritto il carattere di Giulia entrando nel dettaglio del rapporto che ha avuto con lei svelando anche altri particolari tra cui uno importante. «I rapporti erano cordiali, cercavamo di includerla nel gruppo ma lei si estraniava. Giulia era altalenante, era carina e cinque minuti dopo cambiava. Una volta ricordo che quando morì mio padre durante un incidente aereo, io non sapevo niente, me lo disse lei che aveva il cellulare che non poteva avere, mi comunicò in questo modo lei la notizia». La testimone ha ricordato il suo battesimo del volo. «Non ho mai avuto paura per la mia incolumità. Anzi gli uomini le prendevano e verso le donne c’era attenzione. Anche la Schiff ha partecipato al mio battesimo di volo e ad altri battesimi». La testimone ha rivelato al termine dell’udienza un nuovo elemento di primo piano. «In un briefing con un capitano è emerso che i fuscelli durante il battesimo del volo sono stati sempre usati». La testimone ha detto che l’ufficiale sarebbe stato a conoscenza delle modalità del rito. Su questo punto e su tanti altri andrà avanti la battaglia tra la pubblica accusa e le difese. Si riprende in aula il prossimo 28 ottobre.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione