Il fatto
01.11.2024 - 09:00
Nuovo round davanti al Tar per il cantiere incompiuto di via Quarto a Latina. Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso per un cavillo giuridico relativo ad un link non inviato di un’udienza che si doveva svolgere da remoto durante il periodo dell’emergenza Covid. I giudici della sesta sezione del Consiglio di Stato, presidente Hadrian Simonetti, hanno accolto l’appello presentato dalla società fallita Costruzioni Generali per l’ordinanza di demolizione disposta dal Comune di Latina che risale al dicembre del 2019 e ordinata dalla sezione distaccata dal Tar nel 2021. La società fallita aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato e i giudici hanno annullato la sentenza appellata disponendo un rinvio sempre al Tar. Da una parte c’era la società (ora Fallimento Costruzioni Generali) rappresentata dagli avvocati Raponi, Milanila, dall’altra il Comune di Latina rappresentato dall’avvocato Francesco Cavalcanti.
«La sentenza deve essere annullata con rinvio al giudice di primo grado, è stato leso il diretto di difesa della ricorrente, al difensore della quale non è stato consentito di partecipare alla discussione orale in udienza pubblica». Hanno scritto i magistrati.
La società che aveva presentato ricorso è riconducibile all’imprenditore Massimo Riccardo, imputato nel processo Olimpia (nella tranche sui piani particolareggiati) e che ha rinunciato alla prescrizione. Per gli altri imputati di Olimpia invece il Collegio penale aveva disposto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione oppure per alcuni aveva disposto l’assoluzione dall’abuso d’ufficio per l’entrata in vigore della norma Nordio.
Il ricorso della società fallita al Consiglio di Stato alla fine è stato accolto per un cavillo: un motivo formale. E’ stato violato un diritto di difesa e non è stato consentito ai legali di partecipare all’udienza. I lavori in via Quarto si erano interrotti dopo che il 24 maggio del 2016 il Commissario straordinario del Comune di Latina aveva annullato una serie di piani particolareggiati comunali tra cui quello del comprensorio R3 provocando il sequestro preventivo del cantiere il 4 luglio del 2016. «Non sussiste dubbio che il link per la partecipazione all’udienza del 14 aprile 2021 dovesse essere inviato anche alla Generali Costruzioni quale parte
costituita e che, comunque, al difensore della stessa avrebbe dovuto essere consentita la partecipazione alla discussione», è quello che hanno scritto i giudici del Consiglio di Stato.
Intanto a febbraio del 2025 è fissata l’udienza davanti al giudice civile del Tribunale di Latina Alfonso Piccialli relativa alla causa di risarcimento da parte di Costruzioni Generali (ora fallita) al Comune di Latina.
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