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Il caso

Permesso di soggiorno senza un contratto, il Tar approfondisce e sospende l'espulsione

Bloccato il provvedimento di via perché il lavoratore ha provato che non è imputabile alla sua volontà

Permesso di soggiorno senza un contratto, il Tar approfondisce e sospende l'espulsione

Nel corso delle audizioni presso la Commissione parlamentare sul lavoro irregolare seguite alla morte di Satnam Singh molti esponenti sindacali avevano sollevato il bubbone dei lavoratori che arrivano in provincia con i permessi di soggiorno legati a contratti brevi, alla scadenza dei quali la quasi totalità diveniva clandestino. Con una sentenza di pochi giorni fa il Tribunale amministrativo di Latina ha cristallizzato questa situazione, sospendendo il provvedimento di espulsione emesso nei confronti di un lavoratore per il quale non c’è la prova di una sua responsabilità nel mancato rinnovo per assenza di un contratto di lavoro.
Il ricorso è stato presentato dall’avvocato Filomena Mancuso per conto di un lavoratore extracomunitario avverso il provvedimento di revoca del nulla osta all’ingresso sul territorio italiano per lavoro stagionale emesso dall’Ufficio del Governo di Latina. All’esito della camera di consiglio il presidente del Tar, Riccardo Savoia, ha rilevato come «il ricorrente sembra avere fornito, nel corso del procedimento, almeno un principio di prova in ordine alla non imputabilità della mancata sottoscrizione del contratto di soggiorno». Tutto ciò in una fase cautelare, quindi ferma restando la valutazione della vicenda nel merito, nell’udienza fissata per il 19 novembre 2025. In altri termini non è colpa dell’immigrato, in questo caso specifico, se non è riuscito ad ottenere un contratto di lavoro tale da poter avere il regolare permesso di soggiorno che gli consente di restare in Italia; per questa ragione ha «rischiato» l’espulsione, poiché senza lavoro non può avere il soggiorno temporaneo e senza di esso dovrebbe lasciare il Paese.
Va detto che si trovano in questa stessa condizione decine e decine di lavoratori stranieri arrivati con decreto flussi e con un contratto di lavoro che talvolta è sparito o, al meglio, non è stato rinnovato. E ciò li ha condotti in una condizione di illegalità. Che era esattamente la stessa condizione in cui si trovava Satnam Singh e anche la compagna, in seguito beneficiaria di un permesso straordinario permanente dovuto proprio alla incredibile morte del giugno scorso.
Per quanto riguarda il procedimento ora oggetto di approfondimento, entro novembre prossimo per il ricorso specifico le parti, ossia il lavoratore e il Ministero dell’Interno, dovranno fornire ulteriore documentazione

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