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Il fatto

I carabinieri lo salvano dal suicidio, in ospedale aggredisce due infermieri

Voleva lanciarsi sui binari. In pronto soccorso il raptus di follia: calci e pugni, arriva la Polizia

I carabinieri lo salvano dal suicidio, in ospedale aggredisce due infermieri

Il raptus di follia di un uomo di 51 anni con evidenti disturbi ha richiesto l’intervento delle forze di polizia, a più riprese, nel pomeriggio di ieri. Una prima volta sono stati i Carabinieri a fermare la sua azione scellerata, salvandogli la vita mentre cercava di lanciarsi sui binari al passaggio del treno, nella stazione ferroviaria di Latina Scalo. Più tardi sono dovuti intervenire i poliziotti della Questura per fermarlo mentre aggrediva due infermieri del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti.
Il primo episodio risale al primo pomeriggio di ieri, quando l’uomo si è presentato nella stazione ferroviaria del capoluogo ed è sceso dalla banchina per raggiungere i binari, sotto gli occhi delle persone in attesa del treno. Sono stati loro a evitare una prima volta che potesse compiere l’insano gesto, allertando il numero d’emergenza 112 perché l’uomo non era in sé e continuava a sporgersi pericolosamente verso la strada ferrata.

L’intervento tempestivo dei carabinieri del Comando stazione di Latina Scalo ha consentito di bloccarlo, evitando che potesse mettersi in pericolo, per poi assicurarlo ai soccorritori del pronto intervento sanitario. Un’operazione delicata, che conferma la preparazione dei militari: i carabinieri dello stesso comando, una settimana prima, avevano salvato una ragazza che si era puntata il coltello alla gola, notata perché piangeva a bordo strada.


Fatto sta che l’uomo soccorso ieri, nonostante fosse stato sottoposto a una terapia necessaria per calmarlo, poco dopo l’arrivo in pronto soccorso si era ripreso e aveva iniziato ad assumere atteggiamenti violenti, fin quando la situazione è degenerata e ha aggredito due infermieri, colpendoli con calci e pugni. Era già stata attivata la consulenza psichiatrica per lui, ma una volta bloccato dai poliziotti della Squadra Volante e riportato alla calma, è stato trasferito nel reparto del Servizio psichiatrico diagnosi e cura. Gli operatori aggrediti hanno continuato a lavorare, ma hanno richiesto a loro volta le cure, giudicati guaribili con prognosi di sette e otto giorni. L’epilogo della vicenda inevitabilmente sottolinea lo stato di criticità nel quale lavorano medici e infermieri dell’ospedale e in particolare quelli del pronto soccorso, anche ieri affollato come nei giorni precedenti.

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