Il punto
03.04.2025 - 23:05
Non è ancora detta l’ultima parola sui soldi del ristoro nucleare che il Governo ha incassato e che da tempo avrebbe dovuto girare al Comune di Latina. Il riconoscimento del maxi risarcimento ambientale contenuto nella sentenza di primo grado, come si sa, è stato impugnato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, come da prassi si era detto; e nello stesso ricorso in secondo grado l’Avvocatura di Stato aveva altresì chiesto la sospensione degli effetti del verdetto del Tribunale, istanza rigettata con l’ordinanza che ha fissato l’udienza in Appello. Dunque tutto l’impianto che riconosce il ristoro al Comune è rimasto intatto, slitta soltanto il momento dell’incasso effettivo dei soldi, che nell’intento del legislatore devono servire, appunto, a risarcire la popolazione residente attorno alle centrali nucleari con la creazione di infrastrutture e l’implementazione di servizi. Il rigetto della richiesta del Governo circa gli effetti della sentenza è senza dubbio una notizia positiva
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