Il punto
01.06.2025 - 12:30
A un anno dall’inserimento ufficiale dell’Appia Regina Viarum nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, la Provincia di Latina non si è limitata a celebrare l’evento. Ha colto al volo l’occasione per trasformare un riconoscimento simbolico in un progetto concreto di valorizzazione e rilancio territoriale. È quanto afferma il presidente della Provincia Gerardo Stefanelli, che da mesi è impegnato in prima linea nel coordinamento delle iniziative legate all’antica via consolare. «Per i bilanci è presto, il cammino è ancora lungo prima di raccogliere appieno la visibilità internazionale legata al brand Appia Regina Viarum – spiega Stefanelli – ma una cosa è certa: la Provincia di Latina e i Comuni attraversati dall’Appia non si sono messi semplicemente a ruota. Al contrario, stanno indicando la direzione e trainando il gruppo». Un’affermazione confermata da quanto accaduto lo scorso 27 maggio, durante l’incontro nazionale organizzato dal Ministero della Cultura dal titolo “Via Appia Regina Viarum: un patrimonio per il futuro”. In quella sede, è stato proprio il Ministero a individuare come best practice nazionale la “Cabina di Regia” istituita dalla Provincia di Latina: un organismo di coordinamento che coinvolge attivamente tutti i Comuni pontini attraversati dall’Appia Antica – da Cisterna fino a Minturno – per promuovere azioni condivise.
«Siamo l’unica Provincia in Italia ad aver istituito una Cabina di Regia per la valorizzazione dell’Appia, e questo ci viene riconosciuto ai massimi livelli – aggiunge Stefanelli –. Ma non ci fermiamo qui: ora saremo chiamati a illustrare gli obiettivi e i risultati ottenuti, in modo che questa esperienza possa diventare un modello nazionale di gestione condivisa».
Non è tutto. In sinergia con l’Unione delle Province d’Italia, la Provincia pontina ha promosso anche la nascita della Rete delle Province sedi della Via Appia Antica, con l’obiettivo di mettere in comunicazione le istituzioni locali e attivare azioni congiunte di promozione sociale, economica e culturale lungo tutto il tracciato della Regina Viarum. «Abbiamo inviato una lettera a doppia firma, mia e del direttore dell’Upi Pasquale Gandolfi, al Ministro della Cultura Alessandro Giuli per informarlo dell’iniziativa – racconta Stefanelli – perché riteniamo che il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle realtà locali sia fondamentale». Ma perché puntare così tanto su un brand culturale, oggi? La risposta è netta: «Non stiamo parlando di un marchio qualsiasi. La Via Appia è un bene archeologico al pari del Colosseo. È il brand più importante che abbiamo per promuovere i nostri territori, un patrimonio identitario ineguagliabile». Ora il passo successivo sarà quello di tradurre questa visione in progettualità concreta. Stefanelli ha annunciato la creazione di due “cluster” di attività: uno rivolto al mondo delle associazioni culturali e sociali, e l’altro dedicato al coinvolgimento delle scuole. L’obiettivo è chiaro: finanziare, attraverso bandi specifici, iniziative che raccontino, animino e diffondano la conoscenza dell’Appia Regina Viarum. «Vogliamo che diventi uno scenario vivo, un palcoscenico di eventi, una piattaforma di crescita per il turismo e la cultura – conclude il presidente –. L’Appia è un’infrastruttura che ha sempre collegato, unito, messo in contatto persone e comunità. E oggi può tornare a farlo: da un lato come motore economico, dall’altro come spazio di memoria e valori condivisi. Una doppia anima che va custodita, protetta e, soprattutto, messa a sistema».
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