L’inchiesta è nata per caso, da un'intercettazione di un’altra indagine della Dda su Roma ed è poi arrivata a Latina. E’ quello che è emerso ieri pomeriggio nel corso del processo che si è svolto davanti al Collegio penale del Tribunale di Latina presieduto dal giudice Gian Luca Soana, del processo sul condono facile e che rappresenta un costola dell’indagine Krupy che aveva portato ad ipotizzare il reato di corruzione. Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina erano confluite su delle opere abusive a Borgo Carso, al Central Park. Gli uomini dell’Arma, avevano scoperto anche delle presunte coperture negli uffici del Comune di Latina su cui - secondo l’accusa - poteva contare la famiglia calabrese per dei fatti avvenuti nel 2013. Sono in tutto sei gli imputati. Due capi di imputazione sono prescritti, è rimasto un terzo capo relativo alla corruzione.
L’investigatore che si era occupato delle indagini in aula ha ricostruito la genesi dell’inchiesta che risale al 2013 ripercorrendo l’informativa. Secondo l’accusa e il pm Giuseppe Miliano che aveva coordinato le indagini, la sanatoria era relativa a delle opere abusive pari a 2236 metri quadrati realizzate nel centro sportivo di cui risultava amministratore unico Rocco Natale Crupi. Al centro del processo il rilascio del condono edilizio di un immobile di proprietà di una donna che si è definito con esito negativo nel 2006. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Gianni Lauretti, Lucio Teson, Giuseppe Belcastro, Paolo Angeloni, Francesco Pietricola, Il processo in Tribunale riprende il prossimo 11 dicembre.