Il fatto
27.09.2025 - 08:00
Ricostruendo gli spostamenti di Sabrina Dal Col negli orari compatibili con l’uccisione di Antonietta Rocco, la donna di 63 anni trovata senza vita in casa con un profondo taglio alla gola la mattina di venerdì 19, gli investigatori della Polizia stanno trovando ulteriori conferme ai sospetti, ma soprattutto al quadro indiziario raccolto finora. Nel corso dell’indagine è emerso infatti un altro particolare che non aiuta l’ex badante a negare il suo coinvolgimento nell’omicidio e riguarda la sera precedente alla scoperta del cadavere da parte dell’altra badante. Infatti la donna arrestata, quella sera di giovedì, doveva essere presente a una riunione del gruppo scout che frequentava, ma senza molto preavviso aveva mandato un messaggio nella relativa chat di gruppo dell’applicazione Whatsapp relativo, per informare gli altri della sua assenza. Non aveva fornito alcuna spiegazione, si era limitata ad avvisare che non sarebbe andata alla riunione. Circostanze confermate anche nel corso degli interrogatori ai quali sono stati sottoposti alcuni componenti dello stesso gruppo.
Fatto sta che Antonietta Rocco potrebbe essere stata uccisa proprio tra il tardo pomeriggio e la sera di giovedì, quando Sabrina Dal Col sarebbe dovuta andare alla riunione degli scout che invece aveva disertato. In ogni caso saranno gli esiti degli accertamenti affidati al medico legale Maria Cristina Setacci, che ha effettuato l’autopsia, a rivelare in maniera più precisa l’orario in cui si è consumato l’omicidio, ma l’assenza alla riunione dell’Agesci può rappresentare un’ulteriore prova del fatto che Sabrina Dal Col, quella sera, aveva compiuto un gesto irreparabile.
La vicenda ha scosso e non poco il gruppo Agesci Latina 1 che la donna frequentava, con l’aspirazione di assumere il ruolo di capo. «In seguito ai fatti emersi il nostro Gruppo Scout desidera esprimere profondo dolore e sgomento per quanto accaduto - si legge in una nota diramata dal gruppo Agesci di cui faceva parte Sabrina Dal Col - In queste ore e nei prossimi giorni il nostro impegno di educatori è rivolto al dialogo con i genitori e con i giovani, affinché possano sentirsi accompagnati e sostenuti nel continuare il loro percorso educativo anche per il prossimo anno. Riteniamo fondamentale essere presenti con discrezione e responsabilità, offrendo uno spazio di confronto e di cura. Continuiamo a camminare insieme come comunità. Il nostro pensiero va a chi è stato coinvolto da questa vicenda così dolorosa, con un sentimento di silenziosa solidarietà».
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