Il fatto
10.12.2025 - 14:00
Hanno preso il via i laboratori del progetto “CUSTODIRE: Nuove forme di custodia ambientale lungo il Sentiero di Circe”, un’iniziativa che mette al centro le persone – singole o in gruppo – che scelgono di prendersi cura del territorio. Custodire significa camminare con attenzione, osservare con responsabilità, ascoltare e lasciare tracce positive. Il progetto unisce scuole, associazioni, imprese, istituzioni e cittadini, trasformando il paesaggio del Parco Nazionale del Circeo in un vero laboratorio di comunità.
Co-finanziato dal Programma Interreg Euro-MED nell' ambito del progetto "COASTRUST: Promoting shared stewardship for Mediterranean Coasts", CUSTODIRE punta a trasformare la custodia condivisa in strumento di educazione, partecipazione e valorizzazione del territorio.
Il primo laboratorio ha visto protagonisti gli studenti della classe 3F del Liceo Scientifico G.B. Grassi di Latina, impegnati in una giornata di immersione culturale e ambientale lungo il Cammino di San Filippo Neri, tra Sant’Ambrogio sul Garigliano e Sant’Andrea del Garigliano. Luoghi scelti come tappa ispirazionale, capaci di offrire uno sguardo diverso sulla relazione tra comunità, memoria e paesaggio, e di preparare gli studenti al lavoro che nei prossimi mesi li condurrà sul Sentiero di Circe, nel cuore del Parco del Circeo.
A Sant’Ambrogio sul Garigliano, i ragazzi sono stati accolti dalle istituzioni locali – il Sindaco Sergio Messore, il Presidente dell’Associazione Amici del Cammino di San Filippo Neri Filippo Scalisi, il vicepresidente Francesco Messore, la delegata locale al Cammino Simona De Rosa e il Vicesindaco di Sant’Andrea del Garigliano Federico Pontiero e – che hanno sottolineato l’importanza della presenza dei giovani in territori che oggi affrontano la sfida dello spopolamento. La visita alla bacheca archeologica, la consegna delle mini-credenziali e il passaggio nel Museo Etnografico “Le Mie Radici”, aperto dal custode Fiorenzo Broccoli, hanno trasformato la passeggiata in un incontro autentico con la storia e l’identità dei luoghi.
Il cuore del laboratorio di custodia si è svolto al Bar “La Rosa dei Venti”, dove gli studenti hanno ascoltato i custodi del Cammino, raccolto testimonianze, annotato parole chiave e riflettuto sul valore del cammino come esperienza trasformativa. I racconti, intensi e profondi, hanno restituito la forza di un impegno civile capace di generare solidarietà, consapevolezza, opportunità di rinascita personale e nuove economie di comunità.
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