Per le elezioni del 2016
18.12.2025 - 13:06
La partecipazione, l’infiltrazione del clan Di Silvio nelle campagne elettorali ed in particolare a sostegno della lista Noi con Salvini per Matteo Adinolfi, non sarebbe un “unicum”. È quanto sta sostenendo nelle sue conclusioni il pubblico ministero della Dda di Roma Francesco Gualtieri che alle 11:17 ha preso la parola per arrivare alle richieste di condanna a carico di Raffaele Del Prete ed Emanuele Forzan (difesi dagli avvocati Michele Scognamiglio, Gaetano Marino, Massimo Frisetti e Pietro Parente). Le accuse per cui il collaboratore di giustizia Agostino Riccardo è stato già condannato, prevedono il voto di scambio politico-mafioso con il clan Di Silvio di Latina. Voti, sì, ma anche manifesti un business tipico delle consorterie criminali a Latina e non solo. Il pm sta ricostruendo la credibilità dei due collaboratori di giustizia che hanno fornito gli elementi portanti -per l’accusa poi sostenuti dalle risultanze delle attività di intercettazione - delle accuse ai due imputati. “Del Prete sosteneva con soldi in nero di provenienza sospetta la campagna elettoale di Adinolfi. Sapeva chi fosse il capo di Agostino Riccardo, il capo clan Armando Di Silvio il cui nome per timore, paura, rispetto era fatto a bassa voce. Sapeva che stava comprando voti da un clan mafioso”.
Al termine dell’intervento dell’accusa il collegio penale presieduto dal giudice La Rosa ascolterà le difese e, in serata (giovedì 18 dicembre), è attesa la sentenza.
Del Prete è un noto imprenditore nel campo dei rifiuti mentre Forzan era il responsabile elettorale per la lista “Noi con Salvini” alle elezioni comunali di Latina del 2016
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione