Quella del 2016 sarà ricordata, nel comprensorio collinare lepino e ausono, come un’estate caratterizzata dal fuoco e dall’acqua. Nel primo caso troppi incendi hanno interessato il territorio collinare. Nel secondo, invece, il problema è stato la carenza di acqua con continue interruzioni del flusso idrico. Tante sono state le proteste.

Ora da Roccagorga parte una petizione popolare contro il disservizio idrico all’autorità nazionale per l’energia, il gas e il servizio idrico e al garante regionale del sistema idrico del Lazio. Decine di cittadini, con in testa Giuliano Ciotti e i consiglieri di opposizione Francesco Scacchetti e Fabiola Pizzutelli, hanno raccolto centinaia di firme. Visto che il sindaco – dichiarano Scacchetti e Pizzutelli - decide di non discutere la mozione presentata dal gruppo “Tocca alla Rocca” per mettere in mora il gestore e attivare le procedure di rimborso per gli utenti colpiti da un grave e ripetuto disservizio idrico, ci pensano direttamente i cittadini a muoversi. E così è stata inviata ad Acqualatina, al sindaco di Roccagorga, agli organi di tutela nazionali e regionali e al Prefetto una richiesta urgente di intervento presso il Comune di Roccagorga per ripristinare un corretto servizio idrico, risolvere i problemi strutturali dell’impianto locale e attivare tutte le procedure utili a rimborsare gli utenti. A curare la redazione della richiesta per nome e per conto dei cittadini di Roccagorga ci ha pensato, come detto, direttamente il gruppo “Tocca alla Rocca” che ritiene ci siano tutte le condizioni per avere un rimborso in bolletta per i disagi riscontrati.

I cittadini si lamentano perché – a loro dire - a Roccagorga il disservizio idrico non è un fatto esclusivamente estivo o dovuto a rotture occasionali ma, soprattutto in alcune zone del paese, persiste tutto l’anno creando una situazione di grave disagio. Alle autorità competenti – sottolineano Pizzutelli e Scacchetti - è stato messo in evidenza come, oltre al disservizio, molti utenti subiscono anche una maggiorazione dei costi per via dell’aria che entra nelle tubature e fa girare i contatori e per le spese che devono affrontare nell’acquisto di autoclave e serbatoi. La richiesta di rimborso – secondo i richiedenti – sarebbe suffragata da quanto è contenuto nella tabella degli indennizzi della Carta dei Servizi del servizio idrico integrato. Si evince, infatti, che dopo 9 giorni di mancata fornitura scatta un indennizzo di 25 euro e «visto che a Roccagorga si parla di carenza idrica da oltre due mesi, sembrerebbero esserci tutti gli elementi per procedere a rimborsare gli utenti».