Con una sentenza pubblicata nelle scorse ore, la Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi promossi da un uomo e una donna di Nettuno - rispettivamente di 52 e 51 anni - contro una condanna della Corte dâAppello di Roma arrivata nellâautunno dello scorso anno e che aveva parzialmente riformato quella del Tribunale di Velletri di 365 giorni prima.
Si tratta di una storia legata alla detenzione di droga con lo stupefacente che, allâepoca dei fatti, venne consegnato ai carabinieri dal 52enne che ha fatto ricorso in Cassazione.
I difensori dellâuomo e della donna, in particolare, hanno promosso diverse censure, tutte respinte dai Supremi Giudici di Roma: la Cassazione ha pertanto confermato le decisioni dâAppello inerenti il concorso nella detenzione dello stupefacente ma ha anche sottolineato come alcuni motivi del ricorso âmanifestano - si legge in sentenza - anche il tentativo di richiedere a questa Corte una rivalutazione degli elementi di prova, ossia una sorta di terzo grado di merito, operazione, come è noto, inibita davanti a questa Corte di legittimità ».
Sempre con la sentenza in questione, la Cassazione ha confermato la decisione dâAppello anche in merito alla sussistenza dellâaggravante dellâingente quantità di cocaina detenuta allâepoca dei fatti e poi consegnata ai carabinieri: dalla droga posseduta, infatti, si potevano ricavare 12.000 dosi medie singole e questo - scrivono i giudici - âesclude allâevidenza qualsiasi differente valutazioneâ.
Comunque, nel rigettare anche gli altri motivi nel ricorso - sia proposti congiuntamente dai legali dellâuomo e della donna, sia singolarmente - la Corte ha di fatto confermato le condanne dâAppello: per la donna cinque anni e quattro mesi di reclusione, per lâuomo sei anni di reclusione.