Il Senato della Repubblica torna a puntare i riflettori politici su Anzio. Lo scorso 21 settembre, infatti, dieci senatori del MoVimento Cinque Stelle - nello specifico Fattori, Gaetti, Buccarella, Bertorotta, Moronese, Cappelletti, Paglini, Santangelo, Puglia e Morra - hanno presentato unâinterrogazione al ministro degli Interni, Angelino Alfano, per chiedere se sia a conoscenza di alcuni fatti riguardanti la città di Anzio e delle presunte infiltrazioni criminali - da loro ipotizzate - allâinterno dellâamministrazione, ma anche âquali azioni intenda intraprendere, affinché venga verificata la sussistenza dei presupposti per lâapplicazione, al Comune di Anzio degli articoli 142 e 143 del Testo unico degli enti locali, relativi allo scioglimento del Consiglio comunaleâ.
In altre parole, i dieci senatori pentastellati - sulla scia dellâanaloga interrogazione presentata dal collega Cervellini nel mese di luglio - chiedono ad Alfano se ci siano i presupposti per insediare una commissione dâaccesso in Comune, al fine di verificare se esistano o meno quelle ingerenze malavitose ipotizzate nellâinterrogazione.
I motivi posti alla base della richiesta sono sempre gli stessi: intimidazioni - o presunte tali - nei confronti degli amministratori locali, con un percorso che parte nel 2002 e arriva al mese di agosto scorso: più in particolare, si passa dai fatti di quattordici anni fa, quando venne preso di mira lo stabilimento di proprietà dellâallora assessore Succi, passando per i colpi di pistola esplosi negli anni scorsi contro le abitazioni di Placidi e Alessandroni, fino allâincendio dellâauto del vice sindaco Zucchini.
Dopodiché, i dieci parlamentari citano un paio di inchieste, fino ad arrivare allâindagine âMala Suerteâ, che qualche mese fa ha portato allâarresto di diverse persone, con alcuni soggetti che sarebbero direttamente o indirettamente legati ad alcune cooperative.
Infine, non mancano i riferimenti alla presenza di esponenti della criminalità organizzata residenti sul territorio.