Una vecchia serra trasformata in aula didattica, lavori predisposti dal Comune grazie a uno sponsor, taglio del nastro e via ai progetti con gli studenti. Poi, a un certo punto, il progetto viene sospeso.
à questo quanto accaduto allâinterno della Riserva regionale di Tor Caldara, ad Anzio, come raccontato - in una lettera - dalle insegnanti che curano il progetto âScuola nel Bosco dei Conigliâ, a cui hanno aderito alcune classi dellâInfanzia dellâIstituto comprensivo Anzio IV.
«Appena iniziata la ristrutturazione, arrivano esplicite richieste da parte del responsabile della Riserva naturale, ovvero di considerare quellâaula ricchezza della Riserva e quindi a piena disposizione della stessa - scrivono le insegnanti - Ma come, dopo 15 anni di totale abbandono di una struttura che sembrava aspettare solo lâusura del tempo per morire definitivamente, viene ristrutturata con una chiara destinazione dâuso, cioè aula didattica per il progetto âScuola nel bosco dei conigliâ, e ora tutti ad avanzare pretese. Potete immaginare il nostro disappunto che mai e poi mai avrebbe però immaginato lâinizio di una guerra come quella che, di lì a poco, sarebbe iniziata. Tor Caldara diventa un luogo non adatto a quello strano e troppo alternativo progetto». Le insegnanti parlano di un vociare dei bimbi che disturba gli animali, di disegni sui vetri che impattano negativamente sul contesto, delle esalazioni di zolfo («pericolosissime - scrivono le maestre - âsoloâ per i nostri alunni ma non per i visitatori abituali e occasionali» ) e, infine, la dichiarazione che lâaula didattica non è a norma. «E per concludere - scrivono ancora le insegnanti - sono stati cancellati tutti i dipinti realizzati sui vetri della serra e il fiocco tagliato il 7 maggio scorso dagli assessori, in occasione dellâinaugurazione dellâaula, è stato sostituito con un nastro bianco e rosso, di quelli che indicano pericolo e divieto di accesso».
La questione, dunque, è delicata ed è stata oggetto di una dichiarazione da parte del consigliere regionale di Forza Italia, Adriano Palozzi: «Una decisione fuori luogo, che tuttâoggi purtroppo limita il progetto formativo dedicato ai più piccoli. Una realtà sulla quale la Regione Lazio non può chiudere gli occhi. Per questa ragione - ha affermato - ho deciso di sollecitare lâassessore allâAmbiente della Regione Lazio Buschini a organizzare un tavolo di confronto».