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Il concerto

Sirene, Capossela tra mito e attualità nell’incanto dell’antica Norba

Il 18 giugno nel Parco Archeologico il cantautore e le sue Sirene

Sirene, Capossela tra mito e attualità nell’incanto dell’antica Norba

Le sirene di Vinicio Capossela non hanno coda né piume mentre cantano di te, dell’uomo di ieri, dell’uomo che eri. Lo ricorda in una delle sue bellissime canzoni il cantautore visionario di Hannover che mercoledì prossimo porterà il loro canto nel Parco Archeologico di Norba, nella città di Norma, in uno dei siti in assoluto tra i più suggestivi dell’intera provincia pontina. C’è una magia lassù davvero molto forte, tra la linea d’orizzonte dove il sole regala tramonti di un rosso mozzafiato prima di scomparire, e la Storia che il luogo racchiude.

C’è un silenzio che tutto contiene, e quasi sembra attendere una grazia da Dio. Un silenzio che potrebbe appartenere agli oceani.
È qui che le “Sirene” di Vinicio Capossela danno il via al tour estivo dell’artista, organizzato da International Music And Arts.
L’invito è a prestare attenzione. Le sirene possono ingannare infatti, è necessario sapere decifrare ciò che sussurrano o urlano con il loro fare mutante e sfuggente. Sapere cogliere quei segnali di emergenza che oggi più che mai risuonano tra l’orrore delle guerre e gli egoismi del mondo.“Richiami, emergenze e affioramenti” del nuovo progetto di Capossela, la cui prima tappa estiva è proprio Norma il 18 giugno, scandiranno i repertori differenti proposti nei vari appuntamenti, da Genova a Gardone Riviera, da Trieste a Guspini, Tindari, Ragusa, Agrigento.

Il concerto al Parco archeologico è previsto per le 21:15 e i pochissimi biglietti rimasti sono in vendita sul circuito Ciaoticket.
“Siano esseri mitologici o concreti apparecchi acustici, le sirene sono sempre un richiamo, un segnale d’emergenza - racconta Vinicio -. Reali e favolose, portano nel proprio corpo la loro natura duplice e ambigua, mutante e sfuggente, di volta in volta creature degli abissi e della luce, del mutismo e del canto, dell’oscuro dionisiaco e della bellezza apollinea. Sono la figura stessa dell’ambivalenza semantica dell’emergenza, che è sia pericolo che emersione, allo stesso tempo dannazione e salvezza, seduzione e redenzione”.

Dalla profondità dei testi e dei simboli del cantautore irpino, non può non emergere un riferimento all’Occidente che sembra avere ormai ‘smarrito la rotta’, proiettato verso un destino di caduta: “Sirene - spiegano le note di produzione - percorre quindi un periplo negli abissi delle emergenze attuali, necessario a poter affiorare alla luce per ritrovare il respiro e la luce: “Un percorso mosso dalla ferma speranza che all’immersione segua l’emersione, e dalla convinzione che in un momento partecipato come un concerto, la bellezza e la giustizia ricongiunte nel canto possano essere una guida per tornare a riveder le stelle”. Sul palco con Vinicio Capossela, troveremo Daniela Savoldi (violoncello), Alessandro “Asso” Stefana (chitarre), Raffaele Tiseo (violino) e Vincenzo Vasi (theremin, percussioni e diavolerie varie). Che spettacolo!

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