"Associazioni sportive strette nella morsa di un strumento inadeguato: ignorate le proposte di quattro anni di lavoro". Parole del capogruppo FdI in Consiglio comunale a Latina, Andrea Marchiella, unico a votare contro l'approvazione del regolamento sugli impianti sportivi, che tramite una nota accende i riflettori sulle esigenze e difficoltà di quanti promuovono lo sport di base

Il consigliere è stato l'unico ad esprimere voto contrario nell'ultima seduta del Consiglio Comunale di Latina per presunte lacune e altri aspetti ritenuti poco convincenti nell'approvazione del regolamento per la gestione di palestre e impianti sportivi, passata con 17 favorevoli e due astenuti. Così il capogruppo di Fratelli d'Italia ha cercato un ulteriore confronto con le associazioni sportive, raccogliendo ampie conferme per i suoi dubbi espressi durante l'assise. 

"E' un regolamento fatto su misura per realtà che stanno iniziando oggi ma si rivela inadeguato e opprimente per chi opera da decenni nel mondo del volontariato, adoperandosi per la socializzazione e la crescita dei ragazzi. Con i colleghi dell'opposizione abbiamo lavorato per quattro anni pur di presentare delle proposte improntate sulle istanze e le necessità di chi promuove lo sport sul territorio. Quelle idee sono state totalmente ignorate, tanto che il regolamento approvato finisce per stringere in una morsa associazioni dilettantistiche animate dalla passione del puro volontariato e non certo da scopi di lucro. Così facendo si mettono in ginocchio delle realtà che hanno valorizzato lo sport di base proiettando i nostri ragazzi su ribalte nazionali, si introduce uno strumento fatto di tecnicismi e privo di veri riscontri con la realtà. Non basta aver fatto sport per redigere un regolamento, bisogna averlo vissuto a livello gestionale comprendendo le effettive esigenze di interlocutori mai chiamati in causa. Basti pensare all'obbligo della fideiussione per l'assegnazione di un impianto: come può un presidente azzardare delle spese anticipate prima ancora dei tesseramenti e dell'inizio dell'attività?".

Il consigliere di Fratelli d'Italia si sofferma poi su alcuni aspetti del regolamento, prendendo spunto dalle segnalazioni delle stesse associazioni:

"Certi vincoli imposti per le agevolazioni sono improponibili, come lo sono certi vaghi e confusi riferimenti al pagamento delle utenze o ai lavori già svolti sulle strutture dagli stessi assegnatari. Nel regolamento, inoltre non si tiene conto della necessaria distinzione tra palestre e impianti sportivi: le prime dispongono di un custode, di un'impresa di pulizia, della manutenzione e delle utenze  pagate dal Comune. Per le Asd di calcio, invece, tutto questo è completamente a loro carico. Perché in quattro anni l'Ente non ha proposto a queste ultime di versare un canone, provvedendo a coprire quei costi? Così facendo avrebbe fatto risparmiare loro tra i 15mila e i 20mila euro l'anno! Sappiamo bene che non era possibile, visto che abbiamo aspettato inutilmente il relativo bando, andando avanti nella totale incertezza senza poter ricorrere a regolari contratti. Un altro aspetto totalmente trascurato è la distinzione tra le associazioni sportive cittadine e quelle periferiche: parliamo di un bacino d'utenza decisamente diverso, con entrate e spese molto differenti. Equiparando tutte le realtà allo stesso livello si è applicato un metodo astratto, del tutto ignaro dell'effettivo stato delle cose. Un errore a cui questa Amministrazione ci ha da tempo abituati".