Il silenzio-assenso di diversi enti, tra i quali la Provincia di Latina, ha spianato la strada all'approvazione parziale della variante richiesta dalla Rida Ambiente per ampliare del 30% il piazzale di stoccaggio dei rifiuti in zona agricola. E' quello che emerge leggendo la determinazione regionale che ha dato il via libera all'intervento, un documento che rileva le contraddizioni della Provincia di Latina, che a parole aveva annunciato il «no» all'allargamento dell'impianto Tmb. Una figuraccia per il presidente Carlo Medici e per il consigliere Domenico Vulcano che guida della commissione Ambiente: i due si erano esposti in prima persona, assicurando che la Provincia avrebbe presentato parere contrario all'istanza della società di via Valcamonica. Un «no» annunciato nella commissione del 18 maggio e accompagnato da un comunicato stampa. «La commissione, alla luce dei rilievi - scriveva la Provincia nella nota - forniti dal dirigente del settore Ambiente Claudia Di Troia e dai tecnici, ha espresso per quanto di propria competenza parere contrario all'istanza di ampliamento presentata da Rida, che implica una variante urbanistica su un'area di oltre 3 ettari».

Ma di quel parere negativo nella determina regionale non c'è traccia, anzi la direzione regionale del ciclo dei rifiuti nelle conclusioni (a pagina 13) spiega che: «si considerano positivi i pareri non espressi dalla Provincia di Latina, dall'Asl e dall'area Difesa del Suolo della direzione regionale dei Lavori Pubblici».  In pratica da via Costa non è arrivato nessun «no», gli uffici avrebbero semplicemente chiesto delle integrazioni documentali senza poi esprimere un parere finale nella conferenza dei servizi. E perciò la Regione ha preso i mancati rilievi della Provincia di Latina come un silenzio-assenso, una contraddizione inspiegabile che sta provocando malumori e rabbia ad Aprilia. Il consigliere Vulcano, interrogato sulla vicenda, non ha nascosto l'imbarazzo per l'errore compiuto dalla Provincia, scaricando le responsabilità sul presidente Medici e sugli uffici. «E' chiaro che qualche meccanismo non ha funzionato - dice Vulcano - e adesso chiederò spiegazioni agli uffici e al presidente Medici, perché l'indirizzo della commissione provinciale era contrario all'ampliamento dell'impianto».
Allo stato attuale quello dell'amministrazione provinciale appare come un voltafaccia inspiegabile e dannoso per Aprilia, una retromarcia rispetto ai proclami di due mesi fa. Si è trattato di un errore? La Provincia ha cambiato idea? E se sì, perché? Interrogativi che dovranno essere chiariti da qualcuno a partire da Medici, passando per gli uffici e per lo stesso Vulcano. «Dico sempre che ci metto la faccia e stavolta non voglio perderla, perciò chiederò conto agli uffici e al presidente. Sono amareggiato - continua il consigliere di Forza Italia - e arrabbiato come cittadino di Aprilia per quanto accaduto. Lunedì ho convocato la commissione, in quella sede qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità».