La Regione, la Provincia e il Comune di Aprilia amministrato dalle civiche, negli anni, avrebbero favorito l'insediamento e l'espansione della Rida Ambiente: l'autorizzazione all'ampliamento del 30% dell'impianto approvato nei giorni scorsi dalla Regione è solo l'ultima di una serie di decisioni politiche che hanno penalizzato la città. Un teorema, quello della Lega di Aprilia, che porta il partito a contestare l'intera filiera di governo e lanciare un appello per preservare il territorio da nuove decisioni calate dall'alto. «L'ampliamento autorizzato dalla Regione Lazio guidata dal Pd – accusa il coordinamento della Lega di Aprilia - dà il via libera all'ennesimo ‘stupro' del nostro territorio. Malgrado Rida sia già autorizzata a trattare 409 mila tonnellate di rifiuti l'anno, comprendiamo che l'interesse del privato sia orientato al profitto, meno comprensibile e trasparente l'operato di chi consente questa ulteriore espansione. Sfuggono le mire di chi dovrebbe difendere la comunità e invece cede alle richieste dei privati alla luce di una fantomatica emergenza. Emergenze in passato create ad arte, proprio per approvare atti tutt'altro che provvisori». La Lega non risparmia la Provincia, accusata di aver tradito la parola data in commissione ambiente. «Siamo amareggiati - proseguono – per l'ennesimo atto ostile della Regione nei nostri confronti, che non ha incontrato ostacoli nemmeno nella Provincia di Latina, ente che ha scelto di non rispondere per non assumersi nessuna responsabilità. O peggio seguire quella che, salvo qualche eccezione, pare la linea del loro partito. Aprilia, messa a rischio dall'ambiguità degli enti sovraordinati e bersagliata da continue proposte per nuovi impianti, dovrà difendersi da sola». La furia della Lega non risparmia neppure la maggioranza di Antonio Terra: in particolare i consiglieri Vittorio Marchitti (Forum) e Omar Ruberti (Lista Terra), diventano bersaglio di critiche al vetriolo. «Ci chiediamo come possa difenderci questa amministrazione – provoca la Lega – che tralasciando i rapporti amichevoli intrattenuti tra ente e privato, ospita personaggi che in un recente passato dagli scranni dell'aula consiliare parlavano della presenza della Rida ad Aprilia come di una opportunità e nell'approvare un ampliamento che veniva fatto passare come ratifica di decisioni già prese in altre sedi, lodava la chiusura sul territorio del ciclo dei rifiuti, garantita dal Tmb di via Valcamonica. Un impianto autorizzato a operare agli inizi degli anni 2000 anche con l'avallo del sindaco Antonio Terra, all'epoca assessore all'urbanistica. Una domanda legittima, quella che vogliamo rivolgere alle civiche che oggi urlano e sbraitano, si indignano e inveiscono contro la decisione, ma si guardano bene dall'attaccare a viso aperto la Regione, forse perché fino a non molto tempo fa vantavano rapporti diretti, in particolare per tramite di un consigliere eletto in una delle liste di maggioranza, che qualche mese prima della tornata amministrativa figurava tra i candidati di una civica in appoggio alla candidatura alla presidenza della Regione di Zingaretti».
Rifiuti
Variante Rida Ambiente, la Lega attacca: «Atto ostile della Regione Lazio»
Aprilia - Il partito: «Ennesimo stupro del territorio, ma la colpa è anche di Terra e della sua maggioranza che nel 2018 con un candidato ha appoggiato Zingaretti»