Il recovery fund è in ritardo rispetto alla tabella di marcia e la situazione della pandemia che continua a interessare l'Europa e l'Italia non accenna a migliorare. In questa situazione è necessario fare di più per dare sostegno alle imprese e ai lavoratori. E' il senso dell'intervento del parlamentare europeo della Lega Matteo Adinolfi che chiede al Governo Conte una programmazione puntuale rispetto ai soldi del Recovery Fund. 

"Il Paese non può più aspettare le lentezze di un'Europa macchinosa e troppo legata agli interessi dei più forti e subire le decisioni del governo Conte che giorno dopo giorno mostra la sua totale incapacità e inadeguatezza - afferma l'europarlamentare della Lega Matteo Adinolfi - Ad oggi, infatti, ancora non è chiaro a quanto ammonteranno con esattezza i fondi del recovery fund perché dobbiamo attendere il giro dei 27 Paesi. Sappiamo però, orientativamente, che la parte a fondo perduto, che poi è l'unica che conta veramente, ammonterà a circa 65 miliardi. Il resto del recovery è un prestito, tale e quale ai Bot, quindi nessuna invenzione o regalo da parte dell'Ue. Questi 65 miliardi a fondo perduto verranno spalmati in 7 anni, ciò vuol dire una media di circa 10 miliardi l'anno che su un bilancio di Stato di 820 miliardi l'anno rappresentano davvero poca cosa. Il recovery, visto quindi in quest'ottica più realistica, assume caratteri decisamente più contenuti e meno trionfalistici di come Conte abbia voluto far credere agli italiani, soprattutto considerato il momento drammatico in cui versa il nostro Paese.

Situazione peggiorata dalla mancata programmazione di un governo che ha solamente perso tempo in questi mesi, salvo poi chiedere alle nostre aziende, ai nostri negozianti, alle nostre attività produttive l'ennesimo sacrificio che pesa come un macigno inesorabile. Con questi presupposti è necessario che il governo avesse almeno chiaro come utilizzare questi 10 miliardi l'anno. Fino ad oggi, invece, abbiamo visto solo intenzioni e nessuna programmazione per fare spesa di investimento che vada nella direzione di sviluppo del Paese. Disperdere questi soldi dell'Europa per misure utili solo a portare a casa qualche voto rappresenta l'ennesima controprova, se mai ce ne fosse stato bisogno, che questa maggioranza tenuta insieme solamente dalla voglia di poltrona, non è in grado di affrontare l'emergenza. A tutto ciò, poi, si aggiunge un altro problema: i soldi servono subito, non domani o dopo domani. Negozi, ristoranti e piccole imprese stanno chiudendo ora, ma solo il 6% del Recovery Plan sarà disponibile nel 2021. Questo ritardo nell'arrivo di liquidità potrebbe rappresentare la fine per moltissime realtà produttive del nostro territorio. Occorre quindi una visione programmatica delle risorse che consenta al Paese di tenere l'urto di questa seconda ondata della pandemia. Misure reali a sostegno della nostra economia, dei nostri territori, delle nostre aziende. Non vuote parole", conclude Adinolfi.