Annuncerà la propria ricandidatura nei prossimi giorni e contemporaneamente aprirà ai partiti che vorranno far parte della "coalizione del cambiamento". Damiano Coletta e la sua cabina di regia, stanno preparando in queste ore le prossime mosse in vista della campagna elettorale del prossimo anno.

La richiesta di ricandidatura arrivata da Latina Bene Comune è stato il primo step di un percorso che mira a costruire una coalizione il più ampia possibile e che non resti confinata questa volta nello steccato del civismo associazionista. La precondizione è ovviamente che Damiano Coletta sia nuovamente il candidato sindaco. Lui spiegherà di essere stato il protagonista di un cambio epocale per la città di Latina, ammetterà alcuni errori e ritardi, ma assicurerà che la strada della buona amministrazione, della cosiddetta città dei diritti, è ormai tracciata e che nei prossimi 5 anni si inizierà a disegnare la Latina del futuro.

Una strategia che avrà come punto importante quello della costruzione di un argine al ritorno della destra. Coletta e i suoi sono convinti che la presenza in ruoli qualificati degli stessi personaggi del centrodestra del passato rappresenti l'arma vincente per convincere l'opinione pubblica che sia opportuno proseguire sulla strada del cambiamento.

Nella mente degli strateghi colettiani l'obiettivo è quello di costruire una coalizione di centrosinistra sul modello di quella promossa dal segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti. Il cosiddetto campo largo antisovranista che al proprio interno vedrebbe oltre a Lbc, anche una lista di Italia in Comune, il Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Liberi e Uguali, Rifondazione comunista e, ovviamente, il Partito democratico. Sono proprio i Dem quelli che Coletta e soci vogliono stanare: ufficialmente la posizione del partito è di contrarietà a sostenere Coletta e il massimo concesso è l'apertura alle primarie per il sindaco uscente. Ma dopo un appello pubblico di Coletta e dopo che gli altri partiti diranno ok al sindaco in carica, il Pd potrà continuare a rimanere nella sua posizione? Questo è il ragionamento che sta dietro la strategia dei colettiani. E in questo senso funziona il gioco di sponda con quella minoranza dem rappresentata dal consigliere regionale Salvatore La Penna. E' chiaro che affinché tutto vada per il verso giusto, dovranno arrivare i via libera al sindaco in carica da tutti gli altri partiti. Dalle parti di Lbc danno per scontati quelli di Italia Viva, Leu e Rifondazione mentre più complessa viene considerata la posizione del Movimento 5 Stelle. I grillini dovranno infatti attendere l'esito degli Stati generali, ma negli incontri avuti con alcuni gruppi di militanti a 5 Stelle, c'è già una disponibilità di massima. A coprire il percorso di Coletta ci sarà l'europarlamentare Massimiliano Smeriglio. Eletto col Pd, ex vice di Zingaretti in Regione Lazio, Smeriglio la scorsa settimana ha tessuto le lodi di Coletta durante un convegno online sul recovery fund. Una investitura in vista della ricandidatura a sindaco.