Con la sentenza n.240 assunta in decisione il 22 ottobre scorso e depositata ieri, la Corte Costituzionale ha annullato la deliberazione n.5 del 2 agosto 2019 con la quale il Consiglio regionale del Lazio aveva adottato il Piano Territoriale Paesistico Regionale. Ad impugnare quel provvedimento era stato il Presidente del Consiglio dei Ministri, sostenendo che il PRTPR è stato adottato unilateralmente dalla Regione, in violazione degli impegni assunti nei confronti del Ministero per i beni e le attività culturali (Mibact), e sostenendo inoltre che lo stesso piano sarebbe improntato a un generale abbassamento del livello della tutela dei valori paesaggistici, con la conseguente lesione di interessi costituzionali primari.

L'Avvocatura dello Stato, intervenuta nel giudizio per conflitto di attribuzione tra enti, ha inoltre sostenuto che il Consiglio regionale del Lazio, contraddicendo il percorso di condivisione seguito fino al 2016, con la deliberazione impugnata avrebbe approvato un «proprio PTPR, diverso sia dal piano adottato nel 2007, sia dai contenuti concordati nel verbale del 2015, oltre che notevolmente peggiorativo dei livelli della tutela rispetto alle due recedenti versioni».
Insomma, in poche parole, un Piano territoriale paesaggistico approvato al di fuori dell'accodo con l'amministrazione statale competente, in violazione del principio di co-pianificazione obbligatoria dei beni paesaggistici, e dunque da buttare.

A poco sono valsi i motivi a difesa del proprio operato proposti nel giudizio dalla Regione Lazio, che ha sostenuto di aver approvato il PTPR con la piena partecipazione ministeriale, e di aver correttamente proceduto all'unificazione e alla omogeneizzazione dei preesistenti PTPR in un unico Piano esteso all'intero territorio regionale, fatta eccezione per il Ptp di Roma. La Consulta ha infatti deciso di annullare la delibera del Consiglio regionale perché approvata in violazione del principio di leale collaborazione: «Non spettava al Consiglio regionale approvare la deliberazione senza il previo coinvolgimento del Mibact».