La polemica
09.06.2023 - 18:30
Nei giorni scorsi il sindaco di Sabaudia, Alberto Mosca ha revocato la delega all'agricoltura al consigliere Simone Brina per motivazioni ricollegabili ad "una scarsa operatività e con l'assenza dello stesso a due giunte itineranti e altre attività di natura meramente propagandistiche lontane dall'oggetto della delega del Consigliere". Questo veniva reso noto proprio dal gruppo di Azione in riferimento alla nota del primo cittadino evidenziando però come secondo l'oro quella della "ripicca politica" fosse un'ipotesi tutt'altro che remota. Del resto, non sono passati molti giorni da quando, nel corso di una seduta di consiglio comunale, l'esponente di Azione si è astenuto sul bilancio previsionale. Una scelta ben motivata e dovuta in primis al fatto che la stessa maggioranza non avesse preso in considerazione due emendamenti presentati da Azione riguardanti rispettivamente le politiche giovanili per un importo di 50mila euro e la ricerca e innovazione per un importo di 20mila euro. La necessità di mantenere gli impegni presi con il programma elettorale e soprattutto con gli elettori partendo dai giovani, aveva spinto Brina ad astenersi. Molto critica la posizione di Azione anche sulla gestione del bando "LazioAggrega" per la realizzazione di un centro per giovani, un progetto di cui si occuperà una associazione di Roma.
La delega all'agricoltura non sembra in generale avere vita facile nel Comune di Sabaudia. Lo sa bene l'ex consigliere Massimo Celebrin che conoscendo bene anche il settore agricolo, proprio come Brina, interviene su quanto accaduto. "Agricoltura e allevamento - commenta Celebrin - rappresentano per il territorio una grossa fetta di PIL e come ex delegato di settore, nella passata amministrazione, me sono occupato in prima persona. C'è da dire che l'agricoltura a Sabaudia ha sempre camminato da sola, con le proprie forze, grazie alla preparazione degli imprenditori, alla loro tenacia e attitudine al duro lavoro. Ciò non significa, tuttavia, che la decisione del sindaco di revocare la delega al consigliere Brina abbia lasciato indifferente il comparto. Il sentimento più comune è di sorpresa e perplessità. Non si possono discutere le motivazioni perché non si conoscono, magari il sindaco vorrà essere più esplicito nei prossimi giorni per concedere ai cittadini di inquadrare meglio la situazione. Detto ciò, nascono spontanee alcune considerazioni".
Celebrin "analizza" quindi le reazioni fuori dal palazzo comunale, quelle che arrivano da un settore preciso. E si riflette anche sul ruolo dei giovani in politica più volte sbandierato in campagna elettorale. "È passato appena un anno di consiliatura - prosegue l'ex consigliere - c'è stato un tentativo di mediazione e confronto? Le prese di posizione, non adeguatamente supportate da motivi oggettivi e facilmente individuabili, rischiano di apparire come inutili provocazioni.. Alla luce dello spirito democratico e del buon senso che devono animare ogni uomo politico, voglio sperare che non sia troppo tardi per recuperare lo strappo interno, nell'interesse della comunità, della continuità amministrativa, dell'opportunità di far leva sui giovani, che questa coalizione ha esplicitato in campagna elettorale. Il consigliere Brina si stava peraltro occupando dello smaltimento delle plastiche (ho personalmente partecipato a degli incontri) tema delicato e urgente nell'agenda di settore. Che ne sarà ora di questo impegno? Chi prenderà il testimone? Quali sono le colpe del giovane consigliere che hanno scatenato la revoca? Al di là delle scelte politiche, ai cittadini resta un gesto che appare come un atto di forza incomprensibile. Il settore vuole comprendere meglio cosa aspettarsi per il futuro e che ne sarà degli impegni presi". La questione legata allo smaltimento delle plastiche sarà quindi il primo banco di prova dopo la decisione sulla delega revocata al consigliere Brina. E l'incarico ora a chi sarà assegnato?
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