Tributi
13.10.2023 - 11:25
La sede dell'Aser di Aprilia
Il Comune di Aprilia può tirare un nuovo sospiro di sollievo, il reclamo di Tributi Italia-Aser contro l'istanza di sospensiva dei precetti per 32 milioni di euro è stata respinta e soprattutto dal Tribunale di Latina è arrivato un primo parere favorevole alla compensazione dei crediti tra le società che per anni hanno gestito il servizio di riscossione e l'Ente di piazza Roma. Un parere che se confermato nell'udienza fissata per il 2 ottobre 2024 davanti al giudice monocratico eviterà il dissesto finanziario e anzi permetterà al Comune di Aprilia di non pagare nulla. I giudici della prima sezione civile (Pierluigi De Cinti presidente, Concetta Serino relatore e Luca Venditto) con un'ordinanza hanno rigettato il reclamo proposto dalle due società contro il provvedimento di sospensione dei precetti, evidenziando inoltre in diversi passaggi come la richiesta di compensazione avanzata dall'amministrazione comunale sia legittima. «Nel caso di specie - si legge nel dispositivo - i crediti discendono da eventi che si sono verificati in epoca anteriore alla dichiarazione di apertura della procedura concorsuale, per cui è ammessa l'eccezione di compensazione» per poi continuare: «Anche il credito da spese legali - spiegano i giudici - trova causa nella proposizione di una domanda giudiziale anteriore alla dichiarazione di fallimento, per cui è senz'altro suscettibile di compensazione. Infine, contrariamente a quanto asserito dalle reclamanti, non corrisponde al vero che nei giudizi di opposizione dello stato passivo di Tributi Italia spa e Aser srl in amministrazione straordinaria, vi è stata alcuna rinuncia, né tacita, del Comune di Aprilia alla compensazione dei controcrediti con quelli vantati dalle reclamanti». Un pronunciamento che rappresenta più di un punto a favore per il Comune di Aprilia, rappresentato dall'avvocato Domenico Apice, in vista dell'udienza del 2 ottobre 2024 (sempre al Tribunale di Latina) dove si discuterà della vicenda. Nell'Ente è forte la convinzione che il giudice monocratico non potrà non prendere in considerazione quanto scritto dal Collegio nel corso dell'appello in fase cautelare e se quel parere verrà confermato l'amministrazione metterà al sicuro le casse comunali.
Il contenzioso in questione va avanti da decenni: da un lato c'è la società privata che reclama 32 milioni di euro in forza del lodo arbitrale (il cosiddetto Lodo Aser) che risale al 2007 (reso poi esecutivo due anni dopo un decreto del Presidente della Repubblica e da ben quattro sentenze che non hanno modificato l'importo né reso nulli gli effetti); dall'altro lato c'è il Comune di Aprilia che vanta un credito per i tributi incassati ma mai versati nelle casse dell'Ente, mancati versamenti che portarono alla conclusione del contratto; un credito emerso successivamente al giudizio arbitrale del 2007 e riconosciuto dalle autorità giudiziarie fallimentari nell'insinuazione al passivo (dopo il crac di Aser-Tributi Italia ora in amministrazione controllata) che ammonta a 39 milioni e 300 mila euro verso Tributi Italia e a 37 milioni verso Aser. E nell'udienza è stato fatto valere questo aspetto. La decisione dei giudici è stata accolta con favore dell'attuale giunta. «Siamo particolarmente soddisfatti - afferma il sindaco Lanfranco Principi - perché in tanti non credevano possibile la strada della compensazione dei crediti. Anche la vecchia amministrazione comunale ci credeva poco ed è quasi stata costretta a scegliere questa strada per evitare il dissesto finanziario, noi invece crediamo che sia una soluzione praticabile. La decisione dei giudici non rappresenta una vittoria definitiva ma di sicuro è un primo passo decisivo per il Comune, perché adesso sarà complicato ribaltare una situazione del genere».
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