Sanità
19.05.2024 - 18:31
Sulla proposta del governatore della Regione Lazio Francesco Rocca di 20 posti letto in più di lungodegenza all’ospedale “Alfredo Fiorini” di Terracina, dopo l’eurodeputato Nicola Procaccini interviene Arcangelo Palmacci. Il presidente provinciale e segretario locale di Azione accoglie positivamente i venti posti in più per lungo degenza all’ospedale ma sottolinea i problemi che restano per pronto soccorso e pazienti acuti. «Come è noto, una volta conclusa l’assistenza ospedaliera per acuti e lasciato l’ospedale, le persone non più autonome o con alcune particolari patologie, per soddisfare i bisogni di recupero o di riabilitazione sono sempre più alla ricerca di una struttura sanitaria di assistenza specifica a lungo termine - spiega Palmacci -. Il punto vero però è che qui, da un anno, si sono drasticamente ridotti i posti letto per acuti e poco, molto poco si sta facendo per sopperire a questo stato di cose. Insomma, i servizi da “casa di cura” vanno bene, ci mancherebbe, però una Casa di Cura non è un ospedale».
Il referente di Azione fa l’esempio del pronto soccorso, anche in considerazione della stagione estiva che triplicherà le richieste sanitarie: «E’ al collasso. Permane il sovraffollamento e la congestione di pazienti e ambulanze. E’ quindi assolutamente indispensabile ripristinare subito i venti posti letto mancanti dall’anno scorso, così come gli esami diagnostici per malati oncologici e il medico in presenza a radiologia superando il ricorso alla telemedicina. Del resto, non ci sono più scusanti: sono venute meno anche le motivazioni che si addussero, un anno fa, per la riduzione dei posti letto e cioè la carenza di medici e infermieri. Oggi - sottolinea Palmacci - tale carenza non c’è più e non ripristinare quei posti letto è inconcepibile». Come non andrebbe sottovalutata la situazione del laboratorio analisi: «In cui si assiste ad un via vai di provette da Terracina a Latina, dove vengono lavorate per poi ritornare a Terracina. Il processo di lavorazione delle analisi deve necessariamente avvenire in loco, dal momento, peraltro, che al laboratorio analisi del Fiorini c’è una dotazione di operatori specialistici e strumentazioni di alto livello».
Per Palmacci, al netto della mancanza di venti posti letto da reintegrare, di una gestione degli esami diagnostici per oncologici non ancora ripristinati, della mancanza del medico “in presenza” a radiologia, di una spola per la gestione dei processi di lavorazione delle analisi, l’annuncio di venti posti letto di lungodegenza «va considerato positivo ma ha anche il sapore di un sedativo somministrato alla vigilia delle elezioni. Il presidente Rocca - conclude - intervenga e attivi su questi temi la ASL locale affinché si superino le criticità evidenziate. Terracina non può più attendere».
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