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Il caso

Parco Falcone e Borsellino, recinzione modificata per sicurezza

Nuove polemiche dopo le critiche di Italia Nostra e Rosolini. Bruni (Fdi): avrebbe ostruito anche la visibilità interna del parco

Parco Falcone e Borsellino, recinzione modificata per sicurezza

La nuova recinzione del parco Falcone e Borsellino garantisce decoro e sicurezza e non altera il progetto originario. Ad esprimersi è il capogruppo di Fratelli d’Italia Cesare Bruni che cerca di spegnere le polemiche di questi giorni sorte attorno alla recinzione messa durante i lavori in corso d’opera nel parco più imponente e simbolico della città.

Il primo a criticare la recinzione, diversa da quella del progetto originario, era stato il capogruppo di Lbc Dario Bellini. Poi erano arrivate le critiche di Italia Nostra che chiedeva anche un parere dell’Ordine degli architetti. Parere arrivato dal presidente Massimo Rosolini senza possibilità di appello. Per Rosolini l’inferriata inespugnabile «è una idea pessima e rappresenta quella che potremmo definire una “gaffe” stilistica che andrebbe eliminata al più presto».

Critiche dure alle quali risponde politicamente Bruni che scrive. «Quando si pongono in essere questo genere di interventi ci saranno sempre i pro ed i contro perché molto spesso si fa riferimento al proprio personale gusto - spiega Bruni - intanto, occorre sottolineare che questa variazione non snatura l’essenza del progetto originario. Al contrario, essa è stata pensata con l’obiettivo di assicurare l’adeguata sicurezza. Da sempre il maggiore dei problemi lamentato del Parco è la precaria sicurezza. Per le strutture, per il patrimonio arboreo, per i cittadini che lo frequentano. La vecchia recinzione demolita non garantiva alcuna sicurezza ne’ poteva essere recuperata a tale scopo. Così come non poteva garantire adeguata sicurezza la recinzione prevista originariamente nel progetto. Peraltro, quella recinzione avrebbe ostruito anche la visibilità all’interno del parco. Per questo si è scelto una tipologia di recinzione, peraltro comune a decine di parchi e ville comunali in tutta Italia, che va nella direzione di una maggiore sicurezza. Video sorveglianza, controlli e manutenzione, sono tutti elementi necessari ma non sufficienti a garantire sicurezza e salvaguardia di quello che sarà il Parco, storico, fiore all’occhiello del centro cittadino». «Sicuramente la recinzione può piacere o non piacere - conclude Bruni - ma l’amministrazione comunale ha il preciso dovere di assicurare in tutti i modi possibili, a cominciare dalla recinzione, massima sicurezza per i cittadini e massima salvaguardia delle strutture e del patrimonio arboreo del parco, anche alla luce dell’ingente spesa sostenuta per la riqualificazione dello stesso». Insomma le ragioni del cambio in corsa sarebbero di sicurezza.

Ma ci sarebbe anche uno zampino politico sulla scelta come si evince dalla nota dell’Udc che lo ha, candidamente, esplicitato: «L’UDC, non appena avuta la possibilità, ha verificato gli elaborati di gara ed ha sollevato i propri dubbi - scriveva l’Udc - l’Amministrazione Comunale, attenta e sensibile, ha intuito da subito che non era possibile recintare il Parco “Falcone e Borsellino”, parco storico della città di Latina, con dei comuni pannelli prefabbricati e, cosa ancor più grave, in assenza di veri particolari esecutivi, riguardanti recinzione e accessi, ha quindi conseguentemente proceduto all’individuare scelte sicuramente più consone alla qualità e storicità del nostro Parco». Insomma l’Udc obietta e suggerisce e l’amministrazione esegue, come fa notare anche il capogruppo di Lbc Dario Bellini che ieri scriveva: «Siamo davvero alla farsa. Un partito di maggioranza dell’amministrazione comunale, l’UDC, decide, a suo insindacabile giudizio (tra l’altro toppando di circa un secolo la scelta stilistica), il cambio di una recinzione prevista nel progetto esecutivo del parco più importante della città senza che ci sia il benché minimo confronto in commissione o in consiglio sul tema e gli altri, muti!». La polemica è destinata a continuare...

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