Il punto
02.09.2024 - 21:30
Una sola firma, quella di un consigliere di opposizione e il Sindaco di Pomezia sarà sfiduciata. La situazione, al momento, è la stessa di venerdì: 12 firme, manca la 13esima per far cadere Veronica Felici: ai consiglieri di minoranza se ne sono uniti quattro della maggioranza: Elisa Arzente e Michele Conte di Fratelli d’Italia e Jessica Valle e Giuseppe De Luca della Lega. Il futuro del Comune di Pomezia dipende da Giacomo Castro, consigliere comunale di opposizione della lista “Valore Civico”, tornato in anticipo dalle vacanze. «Nel tardo pomeriggio di giovedì 4 consiglieri comunali di centrodestra si sono presentati da un notaio per sottoscrivere la loro volontà di dimettersi - ha dichiarato Castro - Firme a cui sono seguite subito quelle dei consiglieri del PD e (il giorno dopo) quelle dei consiglieri del M5S. Mancano le dimissioni di un solo consigliere per la caduta del sindaco e l’apertura di una nuova lunga fase di commissariamento dell’ente, che durerà fino alla prossima primavera. La delicatezza del momento, con le sue importanti conseguenze amministrative per la nostra città di Pomezia, impone una riflessione seria e ponderata, soprattutto in merito alle conseguenze sulle battaglie che come forza di opposizione stiamo portando avanti da mesi. Ci sono tante questioni, tanti problemi in ballo a carico dei cittadini sui quali è doveroso riflettere prima di dimettersi. La politica seria fa questo. Sento il peso della responsabilità. Ci prenderemo il tempo giusto per riflettere e prendere la decisione giusta per la città».
Castro vuole prendere tempo prima di decidere. Allo stesso tempo il sindaco di Pomezia ha le dimissioni pronte, e vorrebbe presentarle prima di ricevere la sfiducia, a meno che non riesca a far rientrare la crisi.
Che la situazione potesse precipitare per il sindaco si era capito qualche mese fa quando arrivarono le dimissioni del vicesindaco e di due assessori, che lasciarono la squadra di Veronica Felici. Il forfait che ha fatto più clamore è stato quello di Flavia Cerquoni. L’esponente della Lega era arrivata a Palazzo Torre nel settembre scorso dopo aver rinunciato al ruolo di assessore alle politiche scolastiche nel VI municipio di Roma. Con lei si erano dimessi anche Luigi Lupo e Nicolò Barone. Ora la crisi è vinicissima.
In merito è intervenuto il consigliere regionale del M5S ed ex sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà: «Ciò che sta accadendo è tanto grave quanto ridicolo. Il consigliere comunale di Valore Civico, che dovrebbe far parte dell’opposizione, sta di fatto tenendo in piedi una sindaca senza maggioranza. Un teatrino grottesco, che ha l’unico merito di mostrare con chiarezza alla cittadinanza chi ha a cuore il benessere e la crescita di Pomezia e chi pensa invece esclusivamente ai propri interessi.
A questo punto la sindaca dovrebbe avere il buon senso di staccare la spina: non c’è bisogno di nessun consiglio comunale, le condizioni in cui versa la città sono sotto gli occhi di tutti».
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