Il punto
26.03.2025 - 11:46
Un appello chiaro, diretto e urgente arriva dalla voce delle Province italiane, per tramite del rappresentante dell’UPI (Unione delle Province d’Italia) e presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli, intervenuto in audizione presso la Commissione Parlamentare Antimafia. Al centro del confronto, una delle questioni più delicate e strategiche del sistema pubblico: la trasparenza e la legalità negli appalti pubblici, spesso terreno fertile per le infiltrazioni della criminalità organizzata.
Durante l’incontro, svoltosi nell’ambito dell’indagine conoscitiva su “Infiltrazioni mafiose nelle istituzioni territoriali e negli enti locali” e “Infiltrazione e condizionamento mafioso negli appalti e nei contratti pubblici”, Stefanelli ha evidenziato i rischi legati a un indebolimento delle strutture tecniche e organizzative che gestiscono la complessa macchina degli appalti: «Il nuovo codice dei contratti ha introdotto misure per scongiurare il pericolo delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici che rispondono pienamente all’obiettivo. Occorre però rafforzare le stazioni appaltanti qualificate, a partire dalle 86 SUA provinciali che stanno garantendo performance di eccellenza, perché è a partire dalla professionalità di queste strutture che nei fatti si garantisce trasparenza e prevenzione e si pratica la legalità».
La qualità tecnica come antidoto alle mafie
Il cuore del messaggio è chiaro: la legalità non si improvvisa, si costruisce con competenze, investimenti e continuità. Le SUA provinciali (Stazioni Uniche Appaltanti) rappresentano oggi, secondo l’UPI, uno degli argini più concreti alle infiltrazioni nei contratti pubblici, ma devono essere sostenute e valorizzate, a partire da nuove risorse umane, formazione e strumenti operativi.
Norme chiare e giustizia trasparente
Altro punto cruciale dell’intervento di Stefanelli è stato il tema dello scioglimento degli enti locali per infiltrazioni mafiose. Una misura estrema, con forti ripercussioni democratiche, che secondo l’UPI necessita di garanzie procedurali maggiori: «Chiediamo un intervento normativo, per assicurare certezza delle procedure e un contraddittorio preventivo tra il Ministero dell’Interno e le amministrazioni interessate, perché una misura così forte, che rompe il circuito di rappresentanza tra le comunità locali e gli organi di governo elettivi, non può prescindere da una collaborazione tra tutte le istituzioni».
Controlli, protocolli e cultura della legalità
Nel corso dell’audizione, Stefanelli ha anche illustrato le buone pratiche avviate dalle Province per contrastare l’illegalità negli appalti. A partire dai protocolli d’intesa con la Guardia di Finanza per monitorare gli investimenti legati al PNRR e al PNC, fino agli accordi con associazioni datoriali e sindacali per garantire la regolarità delle imprese in gara, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e della sicurezza nei cantieri.
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