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L'intervento

Linea ferroviaria a Terracina, Palmacci: «La città merita serietà, non spot»

Il segretario provinciale di Azione torna sulla questione dopo il vertice al Ministero: «Fuori luogo il battage pubblicitario del Comune rispetto all’esito dell’incontro»

Linea ferroviaria a Terracina, Palmacci: «La città merita serietà, non spot»

«La città di Terracina merita serietà, non spot». Arcangelo Palmacci, segretario provinciale e locale di Azione, ha atteso di avere riscontri dal vertice andato in scena il 15 aprile al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prima di tornare sulla questione della riattivazione della linea ferroviaria Terracina - Priverno Fossanova a distanza di 13 anni dalla chiusura dopo la caduta di un masso dal Monte Cucca e finito a un passo dai binari. Palmacci, adesso, ricorda che RFI mette a disposizione delle comunità e degli enti locali un comodato di uso gratuito per stazioni non più funzionali all’ordinaria attività ferroviaria viaria e, di conseguenza, l’utilizzo della stazione da parte del Comune per attività ricreative e sociali nei locali.

«Una riproposizione, visto che la precedente era del 6 agosto 2020, di un utilizzo della stazione diverso che escluderebbe l’esercizio ferroviario certificando, di fatto, la stessa stazione come non più funzionale all’ordinaria attività ferroviaria - spiega il referente di Azione -. Tuttavia, nell’ultimo incontro al Ministero per la possibile riattivazione della ferrovia, pur in presenza di un preesistente accordo per il riuso della stazione per scopi diversi dall’attività ferroviaria ci aspettavamo, per essere credibili, che venissero individuate specifiche risorse finanziarie “spendibili” sia per i lavori del Monte Cucca sia per la riattivazione della tratta ferroviaria. Questo, purtroppo, non è avvenuto per la delusione e il rammarico della città».

Palmacci, subito dopo, pone l’accento sulla messa in sicurezza del Monte Cucca: «che dovrebbe avvenire - osserva - a novembre prossimo per un ipotetico investimento, peraltro neanche stanziato, di 10 milioni di euro oltre ai 4 già concessi. Mentre per la riattivazione della linea ferroviaria dopo 13 anni, a dispetto del tanto decantato impegno costante del Comune negli anni, c’è ancora la necessità di reperire i fondi necessari che non sono stati neanche quantificati. E in caso venissero reperiti, la conclusione dei lavori sarebbe prevista fra 36 mesi, diciamo in concomitanza con le prossime elezioni amministrative». Per Palmacci sarebbe «fuori luogo il battage pubblicitario del Comune rispetto all’esito dell’incontro ministeriale. Sappiamo solo che il tavolo di concertazione sarà sostituito da una cabina di regia. Senza parole».

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