Elezioni
25.05.2025 - 09:31
Conclusa la lunga campagna elettorale, la parola passa ora ai 9516 elettori di Itri che, con il loro voto di oggi e domani, eleggeranno il sindaco e i sedici consiglieri della massima assise locale, commissariata più di un anno fa dalla Prefettura e affidata alla gestione straordinaria di Antonietta Lonigro. I quattro candidati sindaco, Osvaldo Agresti, Andrea Di Biase, Antonio Fargiorgio e Antonio Gelfù, e i 59 aspiranti consiglieri, hanno messo in atto ogni sorta di approccio per convincere la cittadinanza.
Una cosa è certa: tutta l’attenzione dell’ambiente politico provinciale è rivolto al paese aurunco, unico centro pontino dove si voterà per le amministrative. Come va sottolineato il fatto che i quattro candidati si augurano di non arrivare più a un altro scioglimento anticipato del Consiglio dopo ben tre commissari nel giro di soli nove anni.
Così Antonio Fargiorgio, già sindaco del paese, nel documento programmatico di “Itri domani”: «Siamo alternativi all’ingovernabilità, alle imposizioni calate dall’alto da esponenti regionali seduti a tavolino e che forse a Itri non ci sono neanche mai stati. La nostra squadra è composta da donne e uomini fieri, animati soltanto dall’amore per Itri. Non siamo esecutori di ordini provenienti da comuni limitrofi o da organi di partito regionali o provinciali».
Anche Antonio Gelfù, candidato di “Insieme per Itri”, promette stabilità: «Itri merita un’Amministrazione diversa, capace di affrontare i problemi con serietà, concretezza e spirito operativo. La nostra lista è una squadra composta da donne e uomini competenti, determinati a lavorare per il bene comune. Da imprenditore so bene che i risultati non si ottengono con le parole ma con il lavoro quotidiano, con l’efficienza e con il rispetto degli impegni presi».
Per “Un’altra Itri”, Osvaldo Agresti ha recepito, tra i problemi monitorati, «le manifestazioni di dissenso alla delocalizzazione delle scuole medie in zona Rivoli, area che presenta criticità per la sicurezza idrogeologica e per la funzionalità visto che è situata su una strada extraurbana. La costruzione della struttura comporterebbe la distruzione di un tratto dell’acquedotto borbonico».
Anche per Andrea Di Biase, di “Itri 2035”, il paese ha bisogno di uno scossone: «Ci sono molte sfide da affrontare che potranno essere vinte solo attraverso azioni forti, che soltanto le forze politiche che ci sostengono, a tutti i livelli, possono garantire. Non a caso la lista prende il nome dalla lungimiranza del progetto politico: non è solo uno slogan ma una visione ad ampio raggio».
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione