Il caso
11.06.2025 - 10:30
Con la chiusura delle scuole e l'arrivo dell'estate, a Latina si ripresenta uno scenario di caos e ritardi. Quest'anno, l'ombra dell'incertezza si allunga sull'assistenza ai bambini e ragazzi con disabilità nei centri e nelle colonie estive, un servizio essenziale che, a quanto pare, non ha ancora preso il via. A lanciare l'allarme, denunciando i gravi disagi per le famiglie, è il movimento Lbc, attraverso la voce della sua segretaria, Elettra Ortu La Barbera. La realtà ad oggi, è che nessuna convenzione è stata stipulata tra il Comune e le cooperative che dovrebbero fornire l'assistenza specialistica.
Molte famiglie che avevano iscritto i propri figli ai centri estivi sono state informate che il supporto per la disabilità non sarà garantito per il mese di giugno. La flebile speranza è che il servizio possa avviarsi a luglio, ma nel frattempo la scuola è terminata lo scorso venerdì, lasciando i genitori di fronte a un bivio inaccettabile: arrangiarsi o rivolgersi a costosi centri e operatori privati.
«Negli anni passati le colonie estive - spiega la segretaria di Lbc - sono sempre iniziate a metà giugno e nell’anno del Covid sono proseguite anche nel mese di agosto per garantire la continuità del servizio e offrire supporto ai genitori che gestiscono figli con disabilità. Passi la prima estate che è stata di insediamento, ma ora siamo al terzo anno dell’amministrazione Celentano e questi ritardi su servizi essenziali che dovrebbero aiutare i più fragili e chi è in difficoltà sono inaccettabili e ingiustificabili».
«Temiamo – aggiungono i consiglieri Dario Bellini, Damiano Coletta, Floriana Coletta e Loretta Isotton - che ad aggravare questa situazione sia anche il passaggio dell’assistenza specialistica dai Servizi sociali alla Pubblica istruzione. Prima di questo passaggio c’era una parte di ore e prestazioni che veniva usata per l’estate e con questa quota si riusciva sempre a dare assistenza ai bambini e ragazzi disabili con assistenza uno a uno. Sappiamo che ci sono stati diversi incontri nei mesi scorsi con le associazioni e il Comune, ma non ci sono state risposte certe sui tempi, solo vaghe assicurazioni sul fatto che i centri partiranno.
Il timore è legato anche al nuovo appalto a quanto pare aggiudicato con un’offerta economica nettamente inferiore rispetto al passato, che sta lasciando tante famiglie nel limbo e che potrebbe non garantire il rapporto uno a uno ma solo un rapporto di un operatore ogni tre bambini disabili. E questo è un danno per le disabilità gravi che necessitano di supporto maggiore. Sappiamo già – spiegano i consiglieri – che ad esempio l’associazione LatinAutismo, per non deludere 40 famiglie, sta facendo ricorso a una raccolta fondi privata. Lo stato confusionale dell’attuale amministrazione si traduce in una mala gestione di molti servizi strategici ed essenziali, non solo quello dei rifiuti ma anche quello dei servizi sociali e della tutela dei fragili. E i danni che la comunità sta pagando sono altissimi».
«Sembra che la priorità - concludono - per queste amministrazione sia data solo alle attività commerciali, mentre la fascia della popolazione che ha bisogno di maggiori tutele resta indietro».
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