Il punto
23.06.2025 - 15:30
Un servizio più efficiente, una città più pulita, una Tari più bassa. E una certezza: ABC non si tocca. A ribadirlo con forza è Cesare Bruni, consigliere comunale, in una riflessione che vuole allontanare ogni “illazione o suggestione” sul destino dell’azienda pubblica dei rifiuti. Perché la privatizzazione, precisa subito, “non è un’opzione in campo, né palese né occulta”.
Non un attacco ai lavoratori, né un cambio di rotta. Anzi, Bruni ricorda come proprio lui, nel 2015, fu il primo – “e per qualche settimana anche l’unico” – a schierarsi contro la gara per l’affidamento del servizio, sostenendo invece la gestione in house. Una scelta di principio, ma anche dettata dalla consapevolezza dei rischi connessi al fallimento di Latina Ambiente, con conti opachi e milioni di euro che il Comune si è poi trovato a dover pagare. “Purtroppo – ammette – è andata proprio così”.
Oggi la parola d’ordine è una sola: messa in sicurezza. “L’obiettivo – spiega Bruni – è garantire un servizio che funzioni, una città pulita e una riduzione della Tari. Ed è su questo che si sta lavorando, proprio per scongiurare esiti che nessuno vuole”.
Ma come si raggiunge il traguardo? “Il primo passo – sottolinea – è riallineare la situazione di fatto a quella di diritto, correggere e integrare dove serve, con gli atti necessari e opportuni”. Atti che però vanno condivisi e approvati. Ed è qui che Bruni chiama in causa tutti: “Occorre che ognuno faccia la sua parte: uffici, esecutivo, vertici ABC, consiglio comunale, sindacati. La politica è pronta ad assumersi le sue responsabilità, ma deve essere messa in condizione di votare con serenità”.
Nessun estremismo, nessun alibi. “Non è un percorso facile – ammette – ma è l’unica strada percorribile, purché si percorra con serietà”. E un messaggio diretto anche alle forze di opposizione: “ABC è oggi un bene della comunità, ancorché partorita dal governo della sinistra. E oggi governa il centrodestra. Se tutti dicono che va salvaguardata, che bisogna metterla in sicurezza, che bisogna rendere il servizio più efficiente, allora nessuno si può tirare indietro con la scusa che chi governa deve votare gli atti e chi è all’opposizione può permettersi di non farlo”.
Un riferimento chiaro ai bilanci consuntivi non votati, ma soprattutto un richiamo alla responsabilità collettiva. “ABC – conclude – è un patrimonio pubblico che va difeso. Ogni forza politica, se vuole essere credibile, deve partecipare e assumersi la sua quota di responsabilità. Non solo per il passato, ma soprattutto per il futuro. Diversamente, sarebbero solo chiacchiere e rivendicazioni a vanvera”.
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