Il caso
26.08.2025 - 19:00
Si alza il tono del confronto politico all’interno della maggioranza che governa Latina. A puntare il dito è il coordinatore provinciale di Forza Italia, Giuseppe Di Rubbo, che contesta duramente la mancata condivisione della decisione relativa alla realizzazione di un impianto di accumulo elettro-chimico (BESS) da oltre 266 MW a Borgo Sabotino. Pur riconoscendo l'importanza strategica del progetto, Di Rubbo accusa il Comune di aver escluso Forza Italia - partito di governo - da ogni confronto preventivo, denunciando un metodo «calato dall’alto» e già sperimentato in altre scelte recenti, come l’assegnazione dell’ex Banca d’Italia.
«Non siamo spettatori, siamo una coalizione e dobbiamo agire come tale», afferma, chiedendo trasparenza, condivisione e la possibilità di discutere anche dei possibili benefici per il territorio, come opere compensative e viabilità. “La realizzazione di un impianto di accumulo elettro-chimico di energia non-termico (BESS – Battery Energy Storage System) per scambio di energia elettrica pari a 266,50 MW e relative opere di connessione rappresenta senza dubbio un progetto importante di portata nazionale ed europea - spiega l'azzurro- da sempre Forza Italia, a tutti i livelli istituzionali, si è battuta e si batte per l’autonomia energetica e per lo sviluppo delle proprie comunità ed imprese. Si tratta di un’opera strategica che dovrebbe procurare vantaggi che vanno ben oltre il territorio comunale.
Ma proprio a fronte della sua rilevanza non possiamo non esprimere disappunto sulle modalità con cui abbiamo appreso questa decisione contenuta nella determinazione approvata l’11 agosto 2025. Scelte come queste non si possono apprendere dalla stampa. Non possono essere calate dall’alto all’insaputa di chi come Forza Italia compone la maggioranza di governo della città. Il punto è che si deve consentire a tutte le forze di maggioranza di partecipare e dare il proprio contributo sempre costruttivo e nell’interesse esclusivo dei cittadini. Penso ad esempio ai benefici, come ristori ed opere compensatorie, che un progetto di tale rilevanza potrebbe comportare. Rileviamo, per esempio, che interventi e benefici potrebbero essere utilizzati per la messa in sicurezza dei due ponti, di cui il Mascarello, ancora interdetti e fondamentali per la viabilità della zona. Invece, siamo costretti a constatare che, come accaduto con l’Università a cui sono stati assegnati il Garage Ruspi e l’immobile ex Banca d’Italia, si assumono decisioni senza che alla base esista la possibilità da parte delle forze di governo di contribuire per ottenere, nell’interesse del territorio e dei cittadini, maggiori vantaggi".
"Chiediamo quindi che presto ci sia data la possibilità di conoscere e approfondire - conclude Di Rubbo - non solo il progetto nel merito ma, con l’occasione, anche un metodo di lavoro condiviso. E’ necessario consentire a tutte le forze di governo di partecipare realmente alle scelte amministrative non come semplici spettatori. Siamo una coalizione e non un monocolore e, come tali, dobbiamo agire”.
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